Era uno degli acquisti della scorsa finestra invernale di mercato. Il suo apporto avrebbe dovuto garantire qualità e quantità sulla fascia. Ma per Nelson Tomar, come per gli altri giocatori arrivati a gennaio 2013, l’esperienza in maglia rosanero è stata a tinte chiaro-scure. L'esterno capoverdiano ha così deciso di tentare una nuova avventura lontano dalla Sicilia. La redazione di Mediagol.it lo ha intervistato in esclusiva per commentare la passata stagione e il prossimo futuro. "E’ stato un anno complicato, per me e per la squadra. Per me arrivare a gennaio, in una nuova città, conoscere e studiare una nuova lingua, conoscere nuovi compagni, un calcio differente non è stato facile. E’ stato una serie di circostanze, almeno credo, che hanno portato per quanto mi riguarda ad avere alcune difficoltà. Per la squadra è stata un'annata difficile, poi le difficoltà non arrivano mai da sole e i problemi di conseguenza si aggiungono. E così, è arrivata una retrocessione che mi ha amareggiato moltissimo".
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NELSON-Mediagol: “Voglio vedere il Palermo in A. Tutta la mia verità. Tifosi, grazie per l’affetto”
Era uno degli acquisti della scorsa finestra invernale di mercato. Il suo apporto avrebbe dovuto garantire qualità e quantità sulla fascia. Ma per Nelson Tomar, come per gli altri giocatori arrivati a gennaio 2013, l’esperienza in maglia...
Uno sguardo al presente. Come procede la sua esperienza con la maglia dell'Almeria?
"Sto bene, la mia esperienza con la maglia dell’Almeria procede bene. Sono contento di potermi misurare in questo campionato. Dispiace un po' per l’infortunio che mi è occorso nell’ultimo mese. Qui mi trovo bene, la conoscevo anche prima di arrivare in Italia (ha giocato con la maglia del Betis Sevilla, ndr), è un bel campionato, sicuramente molto tecnico ma leggermente differente dalla Serie A".
Una breve esperienza con la maglia del Palermo, ma sufficiente a lasciare un buon ricordo in molti tifosi. Ti è dispiaciuto lasciare Palermo?
"Io mi sono rattristato per aver dovuto lasciare un grandissimo club, perché quando arrivai in rosa avevo un solo obiettivo: vincere con la maglia rosa. Mi è dispiaciuto dovermene andare senza dimostrare il mio valore e il calcio che possa esprimere in un club storico d’Italia".
Dall'Italia alla Spagna. Ha avuto modo di parlare con l'attuale dirigenza e con il presidente, Maurizio Zamparini?
"Sì, e aggiungo che sono continuamente in contatto con il club, la dirigenza attuale e il Presidente. Sia io che il mio procuratore siamo in stretto contatto con il Palermo. Sono sincero, sono felice di essere tornato in Spagna, dove vive la mia ragazza e dove è nato il mio secondo figlio. Mi trovo in un calcio che conosco perfettamente, ma me ne sono andato con il rammarico di non aver giocato in questo grande club e mi sarebbe piaciuto dimostrare alla dirigenza, che mi ha sempre trattato benissimo, che con me non si erano sbagliati a contrattarmi. Mi piacerebbe dimostrare il mio valore ai tifosi, alla città e alla dirigenza e a tutti quelli che mi hanno dato fiducia. Mi sono trovato benissimo nella città di Palermo e volevo poter ricambiare l’affetto".
Al suo arrivo in Italia, Nelson ha dovuto adattarsi in poco tempo ai metodi di allenamento, ai sistemi di gioco e alle idee tattiche diverse tra loro. E' passato dal calcio propositivo di Gasperiti, al cambio modulo di Malesani; fino al 4-4-2 di Beppe Sannino.
"Non ho avuto tempo di conoscere bene Gasperini, però mi piaceva il suo metodo di lavoro, un grande allenatore con le idee chiare. Mi è piaciuto il suo stile di gioco, sempre propositivo, è stata una pena che i risultati non siano arrivati. Sannino è bravo, ma con lui non ho avuto modo di giocare. Lo ammiro molto, mi è sempre piaciuta la sua schiettezza, il suo parlar chiaro. Trasmette molta energia positiva, non ti lasciava rilassare un attimo. Ha sempre tenuto alta la concentrazione. Mi ha migliorato a livello professionale. Un grazie sia a Sannino che a Gasperini perché mi hanno maturato, ma con entrambi sono stato troppo poco tempo. Di sicuro, mi hanno aiutato a crescere come uomo e come giocatore".
Il Palermo, dopo l'amara retrocessione, è ripartito dalla Serie B. Una partenza difficile, con Gennaro Gattuso in panchina, poi l'arrivo di Beppe Iachini che ha portato diversi risultati utili consecutivi e il primato in classifica. Segue spesso il Palermo?
"Premetto che seguo assiduamente il Palermo, e so che è in testa alla classifica. Anzi, con l'occasione mi auguro che continui questa marcia da prima in classifica. Io parlo continuamente con i miei compagni che con me hanno giocato l'anno scorso nel Palermo. Siamo sempre in contatto e grazie a loro seguo molto di più il Palermo".
La retrocessione dopo nove anni di Serie A coincide anche con l'addio del capitano, Fabrizio Miccoli. L'ex numero 10, oggi al Lecce, è stato per due anni in Portogallo, nel Benfica, la stessa squadra di Nelson Augusto Tomar Marcos. Ha sentito il suo ex compagno?
"Prima di partire per la Spagna ho provato più volte a parlare con Fabrizio. Desidero che Miccoli abbia la migliore fortuna del mondo, ovunque vada. Per me è stato un grandissimo compagno di squadra, nonché un grandissimo amico. E se sono arrivato a Palermo, lo devo anche a lui. Gli auguro le migliori fortune".
A margine della lunga intervista concessa alla redazione di Mediagol.it, Nelson Tomar, ha voluto dedicare un pensiero ai tifosi del Palermo.
"Con l'occasione di questa intervista e per il grande sentimento che i tifosi hanno verso la propria squadra. Auguro al Palermo di andare il prima possibile in Serie A. Ringrazio i tifosi per il grande affetto. Grazie a quelli che mi seguono, anche attraverso le reti sociali. Grazie a voi per avermi dato questo spazio. Mille volte grazie, voglio vedere il Palermo in Serie A, la categoria dove merita di stare. Forza Palermo sempre".
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