Bortolo Mutti, ex allenatore di Palermo e Napoli, è stato intervistato in esclusiva dalla redazione di Mediagol.it. Tra i temi affrontati dal tecnico originario di Trescore Balneario, le chances dei rosanero di raccoglier punti in quel del San Paolo contro i partenopei di Benitez, l'exploit di Vazquez e la leadership di Ezequiel Munoz.
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MUTTI-Mediagol: “Napoli, attento. La mia su Vazquez, Munoz e Belotti”
Bortolo Mutti, ex allenatore di Palermo e Napoli, è stato intervistato in esclusiva dalla redazione di Mediagol.it. Tra i temi affrontati dal tecnico originario di Trescore Balneario, le chances dei rosanero di raccoglier punti in quel del San...
Match vs Napoli - "Le due squadre arrivano da due momenti psicologici contrastanti. Il pubblico di Napoli, come la società del resto, chiede di più alla squadra di Benitez che sente queste difficoltà. C'è grande pressione, specialmente dopo l'eliminazione dalla Champions e i risultati poco gratificanti. È un Napoli che arriva da prestazioni poco positive, mentre il Palermo sta facendo un buon calcio, e non lo ha fatto vedere solo in occasione della partita contro l'Inter. C'è grande rammarico nei rosanero per non aver raccolto quello che meritavano senza alcun dubbio. La strada che sta percorrendo la formazione di Iachini è quella giusta".
Trequartista si, trequartista no? - "Il Palermo sa proporre un calcio offensivo: nel corso delle partite fin qui disputate è stato applicato anche il 3-4-1-2, proposto nella ripresa sia in casa con l'Inter che a Verona. Però gli equilibri che ha adesso il Palermo sono giusti. È una squadra che sa difendersi bene e ripartire. Gli esterni difensivi salgono molto, i centrocampisti hanno i tempi giusti e la squadra ha un'identità precisa. Il modulo con il trequartista può essere adottato quando il mister ritiene che serva, a volte anche dall'inizio, ma in linea di massima è giusto che Iachini cominci le partite con il modulo che dà più equilibrio. Barreto è uno che ha grande intensità e capacità nel recupero palla, come lo stesso Bolzoni. Per questo si può anche pensare di mettere Vazquez come interno, oppure da trequartista. In certe partite si può sicuramente fare, contro squadre con cui te la puoi giocare".
Valore aggiunto - "Vazquez sta maturando, è un giocatore che sta acquisendo sicurezza con le qualità tecniche che si intravedevano. Era stato messo un po' in stand-by all'estero, ma è un ragazzo che sta avendo una maturazione importante. Può dare anche più soluzioni: è un valore aggiunto di questo Palermo. Anche dal punto di vista comportamentale è un ragazzo che merita. Quando sotto la mia gestione ha giocato, Franco ha mostrato le sue qualità, ma era entrato in un meccanismo nuovo dall’Argentina all’Italia. È arrivato ed ha esordito dopo pochi giorni, ma ci sarebbe voluto un po’ di ambientamento. Le sue qualità si intravedevano. In questi 3-4 anni il percorso che ha fatto lo ha aiutato a migliorare. Adesso è in Serie A e non tutto è acquisito, bisogna che mantenga le promesse. Può avere un ruolo da leader, ma deve riuscire a mantenerlo. Ha ancora margini di miglioramento. Ha intrapreso questo percorso e spero che riesca a portarlo a termine".
Munoz e Barreto ok - "Munoz quando sono arrivato io era in un angolino, era un cane bastonato che non aveva mai giocato, quando giocava molti lo contestavano. Io però ho sempre creduto in lui. Sono contento per quello che sta ottenendo. Lo stesso vale per Barreto, sono un po' l'intelaiatura, la spina dorsale del Palermo, sia in campo che fuori. Ci sarà da lavorare ma penso che i rosanero alla fine li terranno".
Ceravolo e il mercato - "Il mercato di Ceravolo? È stato trattenuto un gruppo che aveva ottenuto la promozione in Serie A con ampio anticipo, era stato dominato il campionato di B. Si è puntato su quel gruppo e si sono inseriti tanti giocatori che non abbiamo ancora visto e che io stesso sono curioso di vedere, potrebbero dare qualcosa di importante".
Tutto su Belotti - "È uno che abitava a 300 metri da casa mia, è un bergamasco, guascone, che però ha fatto un salto di qualità straordinario in questi anni. Non bisogna mettergli pressione, dobbiamo dargli tempo per completarsi. Non mettiamolo in difficoltà. In tanti vorrebbero vederlo dall'inizio, però ci vuole tempo perché ci siano le condizioni più congeniali. Al di là della voglia di giocare bisogna anche condividere le scelte del proprio allenatore".
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