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Inchiesta Palermo Calcio, i dubbi dell’ advisor di Baccaglini: “Una follia, con questa roba qui si va in galera…”

Inchiesta Palermo Calcio, i dubbi dell’ advisor di Baccaglini: “Una follia, con questa roba qui si va in galera…”

La questione Mepal, nodo focale dell'indagine della Procura sui conti del Palermo Calcio e oggetto delle principali ipotesi di reato a carico di Maurizio Zamparini, aveva destato non poche perplessità anche ai consulenti di Paul Baccaglini a...

Mediagol77

La questione Mepal-Alyssa, con la cessione della prima, titolare del marchio del club rosanero, alla seconda riconducibile al gruppo Zamparini, è stata oggetto di attenzione non solo da parte degli inquirenti.

Anche i consulenti finanziari di Paul Baccaglini, ex presidente del Palermo ed interfaccia di una cordata di investitori interessati a rilevare il pacchetto di maggioranza del club da Maurizio Zamparini, nutrivano non poche perplessità sulla matrice e la legittimità dell'operazione. Dubbi che emergono con chiarezza in alcune intercettazioni agli atti pubblicate sull'edizione odierna de "Il Giornale di Sicilia". Di seguito ecco uno stralcio dei dialoghi in questione.

L'Advisor di Baccaglini, Stefano Gropaiz: "Ma è una follia – diceva ad Angelo Baiguera – ma va in galera per sta roba, eh?".

Altro advisor di Baccaglini era James Cunningham. In una telefonata intercettata dalla Guardia di Finanza con un altro esperto, Piero Belloni, l’uomo che per qualche mese è stato presidente del Palermo manifestava i dubbi espressi proprio da Cunningham: "Lui dice, è bilancio, guardandolo bene adesso, nella colonna dei crediti, abbiamo Mepal che, fondamentalmente, ha un credito cazzata, perché sono quei 40 milioni inventati». Belloni concordava: "Paul, io credo che è una situazione che sappiamo crollare se dopo due anni la societa non va in Serie A, ma che per adesso può galleggiare due anni. Se galleggia due anni è possibile che se ne esca da questa crisi, come sempre è avvenuto per le squadre di calcio". […].

Ancora Belloni: "Guardi, cosi siamo a ottanta milioni…ottanta, e a compensazione,c’ho questi crediti, ma se la consistenza dei crediti è questa dove caz** pensiamo di andare…". Anche Paul Baccaglini aveva manifestato dubbi sul valore attribuito al marchio: "Era opinione comune che questo, oltre ad essere stato valutato da un soggetto non terzo rispetto alla società, (il commercialista Anastasio Morosi), non era basato su dati oggettivi se era palesemente «gonfiato».

Questa, infine, secondo quanto riportato dal noto quotidiano regionale, la lettura dei pm sulla solidità del gruppo di investitori rappresentati dall'ex iena e sulla reale consistenza della trattativa, poi sfumata tra schermaglie dialettiche e legali tra le parti.  "Paul Baccaglini faceva sul serio e dietro aveva consiglieri esperti, che lo avevano messo in guardia. Cosi almeno ritiene la Procura di Palermo, che ritiene affidabile l’ex Iena italoamericana: se lui e il gruppo di investitori che potevano comprare il club rosanero si fermarono, argomenta chi indaga, ciò avvenne per l’inaffidabilità della controparte, cioè di Maurizio Zamparini. […]".