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Iachini: “Tifosi felici, ora li voglio allo stadio”

Iachini: “Tifosi felici, ora li voglio allo stadio”

La conferenza stampa del mister

Mediagol40

di Claudio Scaglione

Un’eventuale vittoria domani sera nell’anticipo contro l’Avellino permetterebbe al Palermo di Giuseppe Iachini di allungare momentaneamente sulle inseguitrici: diventerebbe di 13 punti il gap dalla seconda Empoli, mentre di 16 dalla terza posizione in classifica. Il vantaggio dell’anticipo è proprio questo: mettere una leggera pressione su chi dovrà giocare l’indomani. Aldilà di discorsi di tal natura (sui punti e sul divario su chi insegue), il tecnico Iachini – così come la dirigenza – si è detto soddisfatto di come la squadra abbia risposto a suon di prestazioni, performances che fanno ben sperare l’ambiente rosanero per il futuro.

Il Palermo sembra disputare un campionato parallelo rispetto alle altre 21 di Serie B, ha dato l’impressione di essere una squadra di un’altra categoria. Eppure ci sarà pure un aspetto da migliorare, mister Iachini?

"In verità è migliorabile in diverse cose. Quando sei insieme da 5 mesi e mezzo non puoi pretendere la perfezione. Per quanto mi riguarda possiamo migliorare ancora in diversi aspetti. Nell'arrivo all'ultimo passaggio, negli ultimi 30 metri in cui gli smarcamenti e i filtranti possono essere fatti con tempi migliori e più qualità. Nel calcio ci sono le occasioni da gol, ma prima ancora le situazioni da gol. Per creare più situazioni dobbiamo migliorare nella tattica individuale, per braccare la porta coi tempi giusti. Dobbiamo leggere meglio alcune circostanze su palla inattiva a favore. Abbiamo fatto diversi gol ma possiamo essere ancora più imprevedibili in questi momenti. Poi dobbiamo migliorare attraverso la conoscenza, rispetto ad altre squadre, come l'Avellino, possiamo avere diversi margini".

A proposito dell’Avellino, vostro avversario domani, cosa ne pensa della formazione di Rastelli che negli ultimi due mesi ha fatto registrare un calo?

"L'Avellino è una squadra che si conosce, bella fisica e strutturata. Hanno inserimenti da dietro, interni fisici strutturati. Bisognerà non concedere la profondità e la presenza in area. Per far questo bisogna stare molto corti. La loro prerogativa è l'attacco in ripartenza e in velocità con giocatori molto forti nella velocità. Non arrivi in questa posizione di classifica per caso".

Parliamo del suo eventuale schieramento. Pensa di fare riposare Enzo Maresca?

"No, non penso a niente. Ieri si è allenato, ha fatto il suo percorso come era in programma dopo le tre partite. Grandi problematiche non ce ne dovrebbero essere".

Dal centrocampo all’attacco. Crede che questo Palermo sia pronto a giocare con un trequartista e due punte?

"Nel calcio ci sono due fasi, nella fase di riconquista puoi essere schierato a tre o a rombo, ma l'importante in fase di possesso è vedere che organizzazione si ha. Allora un uomo può fare il trequartista. Dobbiamo essere bravi a saper mutare per essere imprevedibili. Per esempio la mezzala può fare il trequartista per creare la superiorità numerica. Su queste cose stiamo lavorando perché non sia facile leggere il nostro gioco quando andiamo in avanti".

Nel suo parco attaccanti vi sono due bomber classe ’93 che hanno intenzione di imporsi anche in Serie A. Per lei Dybala-Belotti è il tandem del futuro?

"Se finora non hanno giocato insieme è perché Paulo è stato fuori alcuni mesi per un infortunio col Trapani, poi mentre stava per rientrare si è fatto male Belotti. E' stata una coincidenza. Insieme li vedo bene, sicuramente possono giocare contemporaneamente, non vedo particolari problematiche. La loro giovane età fa pensare anche al futuro".

Quindi il ‘Gallo’ può giocare sin dall’inizio domani?

"Sì, ha fatto il suo percorso. Quando si arriva da un infortunio come il suo, comunque, bisogna tenere le antenne dritte".

Rimaniamo su Belotti. Come si gestisce questo suo exploit?

"Da allenatore sono felice se un mio giocatore fa bene, è l'obiettivo di ogni tecnico e del suo staff. Cerchiamo di fare recitare a tutti il ruolo da protagonisti attraverso la conoscenza di quello che c'è da fare. Si cerca di mettere al servizio del gruppo le caratteristiche di ognuno. Abbiamo visto questa crescita esponenziale da parte sua, non dimentichiamo che ha appena fatto 20 anni e quindi non si può pretendere tutto e subito, ma i segnali di miglioramento sono evidenti".

A proposito di miglioramenti evidenti, quanto è stato importante questo campionato di Serie B per la carriera di Paulo Dybala?

"In genere il campionato di Serie B, che è un campionato lungo, con squadre che lasciano poco spazio, ti menano, è diverso dalla Serie A, è un po' il contrario. Gli darà un tipo di conoscenza particolare, perché lavorare su spazi stretti, con avversari che ti stanno al collo, può essere importante quando troverà più spazi. Inoltre il ragazzo va migliorando nei movimenti da attaccante. Sarà un campionato che lascerà qualcosa per il futuro di Dybala che già ha dei numeri importanti".

A proposito dei numeri, si parla sempre di questa agognata aritmetica promozione. Nello spogliatoio è già iniziato il conto alla rovescia?

"Quale conto alla Rovescia? Ho iniziato quello alla fine del campionato, mancano dieci gare e il nostro obiettivo rimane quello di lavorare sulla mentalità, sullo spirito, sulla ricerca di un'identità collettiva".

I prossimi impegni di campionato sono contro Avellino, Trapani, Reggina: il campionato si può chiudere qui?

"Ogni partita ha una storia e su quello dobbiamo insistere. Però a prescindere dai risultati che potremo fare in queste partite bisogna lavorare su un'idea di calcio. Dopo queste tre partite ce ne saranno altre e ogni volta dovremo andare alla ricerca del miglioramento continuo. Non sarà finito nulla, ci vorrà ancora tanta fame per continuare a mangiare. Dovremo lavorare con la stessa disponibilità e avere sempre, anche dopo, lo stesso atteggiamento".

Capitolo tifosi. Si è fatto un’idea di come mai si fa fatica a riempire lo stadio Renzo Barbera?

"Sì, ho una mia idea. Il Palermo di prima aveva fame, aveva voglia di Serie A, aveva appetito di vedere di nuovo i rosa nella massima serie dopo 31 anni. Oggi la pancia è piena. Però il Palermo è un bene di tutti. E' vero che in passato abbiamo avuto la sfortuna del cattivo tempo quando abbiamo giocato in casa, però è anche vero che dopo anni di caviale il pane con la mortadella ti piace meno. E' importante che l'affetto per i colori rimanga. Stiamo facendo un grande lavoro di valorizzazione sui giocatori di questa società e i tifosi devono sentirsi partecipi. Senza di loro saremmo una parte monca. E' come fare una bella torta senza la ciliegina. Ci auguriamo che possano tornare numerosi, la squadra questo lo sente. Se uno lo sa gustare è buono anche il panino con la mortadella, se lo sai assaporare ha il suo perché. A me piace, non so a voi. In questo finale di campionato sarebbe bello riempire di nuovo il Barbera. Il tifoso è sempre felice, lo vediamo per strada, ma li rivorremmo allo stadio. Ora stiamo arrivando al nocciolo".

Alla Sampdoria ha trovato questo stesso problema?

"È vero, lì c'erano sempre 25mila spettatori tutte le partite. Piano piano mi auguro ci possano essere dei miglioramenti. Ci sono stagioni che nascono da una cattiva stella come la retrocessione dell'anno scorso, ma anche dalle situazioni negative bisogna ripartire con unità di intenti. Il tifoso non ha fatto mai mancare il suo apporto, in Serie C c'erano 25mila spettatori, mi auguro si ritorni a quel calore".