"Premiata ditta del gol". Titola così l'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", che punta i riflettori in casa Palermo. Tre gare disputate, sette punti conquistati alla luce del pareggio contro il Bari e delle due vittorie di fila contro Reggiana e Feralpisalò. Sei uomini diversi già a segno. Un'assoluta novità rispetto alla scorsa stagione, quando il Palermo ha impiegato oltre un girone mandare in gol lo stesso numero di giocatori. "Stavolta sono bastate tre partite per finire in testa alla classifica delle cooperative del gol: assieme alla sorpresa Catanzaro, infatti, la squadra di Corini è quella che ha segnato con più elementi".
RASSEGNA STAMPA
Gazzetta dello Sport: “Premiata ditta del gol. Palermo imprevedibile, aspettando Brunori”
Nell’ordine: Lucioni, Segre e Soleri a Reggio Emilia; Insigne, Stulac e Di Francesco lo scorso weekend fra le mura del "Renzo Barbera" contro la squadra di Stefano Vecchi. "All’appello manca Brunori: troppo evidente per non farci caso, ma l’anomalia non preoccupa più di tanto i tifosi, perché il credito di fiducia che vanta il capitano è enorme, perché la squadra crea tanto e perché lo stesso Brunori ha avuto diverse chance, incluso il gol annullato per un fuorigioco millimetrico a Bari", si legge.
Il fatto che il Palermo abbia mandato in rete così tanti calciatori non sembra un dato casuale tra il lavoro degli esterni, con Brunori che resta il più attenzionato dalle difese avversarie (e questo regala inevitabilmente "qualche metreo di libertà agli altri giocatori") e gli inserimenti da dietro. D'altra parte, dei sei gol messi a segno fin qui, due sono arrivati da due centrocampisti: Segre e Stulac. E si incide anche con i cambi, un fattore decisivo. "Le soluzioni sono molteplici, così come le armi a disposizione di Corini. [...] Un dato significativo riguarda i gol arrivati dalla panchina: decisivi in un campionato così lungo, con recuperi extra-large e cinque sostituzioni".
Un Palermo certamente imprevedibile, aspettando i gol del capitano Matteo Brunori, che "come tutti gli attaccanti soffre se non segna. [...] Ma l’attaccante italo-brasiliano non deve farsi prendere dalla frenesia: se il Palermo non dipende dalla verve di Brunori, è un gran vantaggio anche per lui", conclude il noto quotidiano.
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