di Leandro Ficarra
zamparini
Focus Palermo: Innesti oculati e cessioni dolorose, finalmente c’è un mercato di cui parlare
Due le risultanti più significative al termine della sessione di mercato: il Palermo è una squadra equilibrata e competitiva per il livello della categoria, mercato targato Fabio Lupo razionale ed oculato, intuizioni e scelte opinabili, ma c'è...
Al termine di questa sessione estiva di calciomercato, sono almeno un paio gli aspetti rimarchevoli in casa Palermo. Il primo è che, finalmente, c'è un mercato da valutare. Il ricordo delle ultime sessioni, con la dirigenza rosanero inoperosa, in taluni casi assente, non rappresentata da un vero direttore sportivo nelle ultime ore di trattative, è tanto recente quanto desolante. Organici deficitari, inadeguati al campionato di pertinenza, abbandonati al proprio destino. Immobilismo imbarazzante ed incomprensibile, per nulla lenito dall'acquisto della giovane promessa, preferibilmente estera, al confine tra la primavera e la prima squadra. Frangenti simbolo delle topiche gestionali e programmatiche del club, alla base delle ultime, deludenti, stagioni.
Bolle di ipotesi giornalistiche, soluzioni paventate dal presidente, di concerto col direttore sportivo di turno, regolarmente dissolte in un nulla di fatto.
Questa finestra di mercato rosanero ha lasciato in dote una strategia, una linea guida, opinabile e discutibile per quanto sia, ma reale e tangibile, tradotta in fatti ed operazioni concrete dal direttore sportivo Fabio Lupo. Anche il tecnico Tedino ha avuto la sua voce in capitolo. Novità inedita e confortante.
Alla prima sessione nelle vesti di direttore sportivo del Palermo, il dirigente abruzzese ha svolto un lavoro apprezzabile. Profilo basso, pragmatismo, fermezza e lucidità nella gestione di situazioni complesse. Tradurre in fatti le preminenti volontà di Zamparini, mettendoci un po' del suo, era esercizio di equilibrismo arduo. Tra scontenti e separati in casa, si è improvvisato psicologo e mediatore oltre che uomo mercato. Circondato da scetticismo e pressioni non indifferenti, ha tenuto fede ai propositi iniziali. Da tempo non si riscontrava conformità, o quantomeno verosimiglianza, tra intendimenti e realtà in casa Palermo. A dimostrazione che, anche per i dirigenti, la gavetta è un valore aggiunto e non una zavorra nel curriculum.
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