Paulo Dybala si confessa a 'La Repubblica'. L'attaccante di Laguna Larga è ormai uno degli elementi imprescindibili della Juventus di Massimiliano Allegri. Ma fino allo scorso ottobre l'ex Palermo era l'ultima delle riserve. "Ma io sapevo che avrei dovuto aspettare, non ho mai avuto fretta. Le pressioni erano logiche, visto quanto sono stato pagato, però non le mai sentite. Se ho mai avuto il dubbio che la Juve fosse troppo per me? No, altrimenti sarei rimasto a Palermo. D'altronde non è che dovessi fare quindici gol nelle prime sei partite. E se Allegri non mi fa giocare, non è perché vuole perdere - ha dichiarato Dybala -. A Palermo mi è capitato di arrabbiarmi per un'esclusione, qui no. Allegri l'anno scorso ha vinto tutto, non posso permettermi di incazzarmi con lui. Ho acquisito la voglia di vincere, che è una cosa strana è difficile. Dopo la finale di Berlino, tornai con l'aereo della squadra e mi colpì molto un episodio: Marchisio venne a presentarsi e mi disse: 'Preparati bene, che l'anno prossimo dobbiamo vincere tutto'. Era incredibile: avevano appena giocato una finale di Champions e invece che alle vacanze pensavano già alla prossima. È lì che ho misurato la distanza tra Palermo e la Juve".
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Dybala: “Alla Juventus ho acquisito la voglia di vincere. Ecco quando ho capito la differenza col Palermo. In rosa mi arrabbiavo perché…”
Le dichiarazioni dell'attaccante della Juventus.
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