ESCLUSIVA

Delio Rossi-Mediagol: “City Group coerente con Corini. Samp-Pirlo? C’è una differenza”

Palermo calcio
L'intervista esclusiva rilasciata da Delio Rossi ai microfoni di Mediagol.it: "Il 'Barbera' non più fortino? Se dovessi scegliere, giocherei sempre davanti a questo pubblico".
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E' un pezzo di storia del Palermo. Delio Rossi è uno dei tecnici che la piazza siciliana ricorda con più affetto; il classe 1960 nativo di Rimini ha condotto i rosanero fino alla finale di Coppa Italia a Roma, sfiorando la qualificazione in Champions League, con il record di punti in Serie A ed una stagione intera da imbattuto tra le mura amiche del "Renzo Barbera". Intervistato in esclusiva dalla redazione di Mediagol.it, Rossi si è soffermato sul periodo complicato che sta attraversando la formazione di Eugenio Corini, reduce da tre sconfitte rimediate nelle ultime quattro gare.

Intervista realizzata da Davide Raja

I rosanero hanno disputato cinque partite tutte con squadre della classifica “di destra” ma ne hanno vinta solo una, perdendone tre. Nonostante una buona fetta della tifoseria si sia schierata espressamente contro Corini tra cori e striscioni fuori lo stadio, la dirigenza ha deciso di confermarlo in panchina. Condivide questa scelta?

"L’importante è che la condivida la società. La società lo vede lavorare, sa che giocatori ha a disposizione, sa che campionato vuole fare e sa che nel corso di una stagione ci sono dei momenti difficili. Se hanno deciso di continuare con Corini evidentemente lo ritengono l’allenatore adatto a portare avanti il progetto della società. La ritengo una decisione coerente. Chi meglio di loro sa come Corini sta lavorando. Il tifoso va a vedere la partita, certe cose non le sa, fermo restando che questo in particolare lo trovo un caso raro".

La Sampdoria, una sua ex squadra, ha dato fiducia a Pirlo dopo un inizio a dir poco complicato e nelle ultime uscite si è rialzato contro due big come Palermo e Modena. Pensa che la situazione possa essere paragonabile a quella del Palermo oppure ogni storia è a sé?

"Dico che ogni storia è a sé. La Sampdoria che retrocede dalla Serie A si presume che debba fare un campionato di vertice. Se sono nella parte destra della classifica significa che il campionato non sta andando, al contrario di quello che sta succedendo a Palermo. Una squadra che si chiama Sampdoria è destinata a lottare per la A, anche se poi gioca con i ragazzi della Primavera. Anche in questo caso, se hanno deciso di continuare con Pirlo vuol dire che l’hanno ritenuto adeguato".

Tornando ai numerosi ko interni di questa stagione, il "Barbera" con lei era quasi inespugnabile, basti pensare che nell’annata della Champions sfiorata sono state zero le sconfitte casalinghe. Visto che lei ne sa qualcosa, come si rende lo stadio il proprio fortino?

"Di solito i giocatori in casa si sentono più protetti, più fiduciosi e questo spiega perché in genere è più facile vincere in casa che fuori. Dipende anche dai giocatori, dal tipo di squadra. Ci sono squadre più portate a giocare di rimessa, e che quindi si trovano meglio a giocare in trasferta che in casa. Se dovessi scegliere io, giocherei sempre in casa soprattutto se lo stadio è il 'Renzo Barbera', conoscendo l’apporto e la passione dei tifosi rosanero".

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