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Delio Rossi: “Italia, Spalletti solo leader. Tornare a Palermo? Mazzarri a Napoli…”

Italia-Macedonia
L'intervista esclusiva rilasciata da Delio Rossi a Mediagol.it in vista di Italia-Macedonia e sul ritorno di Mazzarri a Napoli.
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La Nazionale italiana di Luciano Spalletti non deve assolutamente fallire l'appuntamento con la qualificazione al prossimo Europeo del 2024 ed è chiamata a superare  due ostacoli calla portata ma non privi di insidie. Il commissario tecnico osserva contestualmente l'evoluzione delle vicende inerenti il suo ex Napoli con cui ha conquistato un entusiasmante scudetto la scorsa stagione. Dopo il flop Rudi Garcia, Walter Mazzarri è tornato  a sedere sulla panchina partenopea. Questi alcuni dei temi affrontati da Delio Rossi, ex tecnico del Palermo, nel corso di una lunga intervista concessa alla redazione di Mediagol.it

Intervista realizzata da Davide Raja

L’Italia dovrà affrontare Macedonia e Ucraina per non perdere il treno per i prossimi Europei. Come vede gli azzurri?

"Il nostro calcio viene da un periodo molto delicato che secondo me è nato paradossalmente nel punto più alto cioè nel 2006. Eravamo sul tetto del mondo però si vedevano già le prime crepe. Puoi riuscire a modificare un trend quando le cose vanno bene non quando vanno male. Mentre gli altri sono andati avanti, noi siamo rimasti indietro. Ora ci giochiamo le qualificazioni con la Macedonia del Nord. Fino a qualche tempo fa con loro non disputavamo nemmeno le amichevoli perché erano tecnicamente troppo inferiori. Questo la dice lunga sullo stato attuale del nostro calcio e dei nostri calciatori. Secondo me il discorso è più radicale ma se noi vogliamo essere un movimento che possa ritenersi tale sarebbe delittuoso, specialmente dopo due Mondiali mancati, non partecipare al prossimo Europeo da campioni in carica. Onestamente non voglio pensare che l’Italia non riesca ora a superare gli ostacoli Macedonia e Ucraina, con tutto il rispetto per queste due formazioni. Leader di questa Nazionale? Forse l’unico è proprio Spalletti. Altri non ne vedo".

Restiamo in tema di azzurro ma in questo caso azzurro Napoli. Mazzarri è tornato a Napoli ma con l’etichetta di “traghettatore”. Siccome Mazzarri sta a Napoli come Delio Rossi sta a Palermo, lei sarebbe disposto a tornare a Palermo anche con questo ruolo? Posto che il City Group non sembrerebbe essere incline a questo modus operandi.

"La mia storia è fatta di questi ritorni passionali. Due mesi fa sono andato a Foggia che era in Serie C perché era il Foggia. Sono andato a due giornate dalla fine in una piazza dove avevo tutto da perdere e niente da guadagnare. Sapevo che anche in caso di promozione in Serie B me ne sarei andato per altri motivi molteplici. Sono tornato a Palermo in Serie B nel 2019 a fine regular season ma poi i playoff non ce li hanno fatti fare. La mia storia dice che su certe piazze il discorso “traghettatore” lascia il tempo che trova. Al di là del ruolo, è il campo che ti dice se il tecnico ad interim poi resta. Vale per Mazzarri ma anche per chiunque. Un allenatore deve pensare a fare il bene della squadra a prescindere se sarà coinvolto anche nel lungo periodo. Inoltre, nella storia recente ci sono alcuni esempi di un allenatore traghettatore diventato poi vincente. Stefano Pioli era arrivato al Milan in attesa di un allenatore “da progetto”, poi è rimasto, ha vinto lo scudetto e li ha portati in semifinale di Champions League. Poi come altri esempi penso a Gilardino con il Genoa o a Palladino con il Monza. C’è anche il discorso opposto, ovvero l’allenatore da progetto come in questo caso del Napoli per Rudi Garcia, successore di Spalletti, mandato a casa dopo dieci giornate".

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