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Calciomercato, il Lecce scommette sul talento di Lo Faso: Simone, il futuro è adesso…

BAD KLEINKIRCHHEIM, AUSTRIA - JULY 16: Simone Lofaso of Palermo during the Pre-Season Friendly matchh bewteen US Citta di Palermo and FC Bad Kleinkirchheim on July 16, 2017 in Bad Kleinkirchheim, Austria.  (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

Dopo stagioni travagliate e difficili che ne hanno frenato l'ascesa in carriera, il destino offre una nuova chance al talento di Simone Lo Faso. Il Lecce scommette sul gioiello palermitano che ritrova la Serie A dopo l'esperienza alla Fiorentina...

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di Leandro Ficarra

Dalle magie in serie collezionate fin dalla più tenera età nel settore giovanile del Palermo, con un biennio formativo in quel di Siena, all'esordio in Serie A con la maglia rosanero, datato 6 novembre 2016. Il talento puro e cristallino di Simone Lo Faso pareva aver tracciato nel firmamento calcistico nazionale una parabola ascendente, vertiginosa ed inarrestabile. Quel talento, forgiato e levigato con pazienza dai vari tecnici che il classe 1998 ha incrociato nell'ambito del suo svezzamento calcistico, non passò di certo inosservato agli occhi di operatori di mercato e totem in materia di scouting in seno all'olimpo del calcio italiano. L'azzardo cosciente, unitamente al gusto, di gettare il ragazzo nell'arena dei grandi è da ascrivere alla paternità di un altro predestinato, stavolta della panchina, che risponde al nome di Roberto De Zerbi. Il teatro del debutto era il Renzo Barbera, l'avversario di turno il Milan. Volenteroso quanto friabile quel Palermo. Coraggioso, a tratti temerario, ma vittima di limiti strutturali evidenti, acuiti da poco equilibrio e una dose cospicua di ingenuità. Il gene del talento, seppur selvaggio e acerbo, si intravedeva nella filosofia calcistica e nell'impianto di gioco di un tecnico il cui ego tracimava già di personalità e certezze. Basi sgretolate da una serie di sconfitte figlie di un organico dalla cifra tecnica inadeguata per interpretare con profitto ed efficacia una tipologia di calcio affascinante, ma probabilmente fuori contesto rispetto alle contingenze e morfologia della rosa a disposizione.  Tecnico giovane, di concetto animato da grande fervore concettuale e spirito di innovazione, DeZerbi pagò a caro prezzo inesperienza ed integralismo tattico fino all'esonero.

Capitolo De Zerbi a parte, sulla cui statura professionale e margini di crescita hanno ulteriormente chiarito le idee le esperienze con Benevento e Sassuolo, naturalezza e disinvoltura sfoggiate dal giovane Lo Faso al primo giorno di scuola contro il Milan parevano preludio di una carriera di assoluto rilievo. Forse un pizzico di precipitazione e poca lucidità nel valutare momento e dimensione del suo percorso professionale, indussero il ragazzo ad accettare la corte, serrata e suggestiva, della Fiorentina, in assenza di concrete garanzie di impiego nel Palermo che avrebbe dovuto tentare l'immediato ritorno in massima serie. L'esperienza in viola nel 2017-2018, guidato da un tecnico di valore come Stefano Pioli, straordinariamente formativa sul piano professionale e umano, arida dal punto di vista delle presenze e dei minuti giocati.  L'infortunio grave che di fatto sanciva la chiusura anticipata della sua stagione, l'immane tragedia della scomparsa di un gigante  sul campo e nella vita, Davide Astori, riferimento sommo e imprescindibile per il giovane Simone e l'intero universo calcistico ben oltre i confini nazionali.

Momenti duri, grigi per non dire bui, in cui il ragazzo non ha perso sorriso e voglia di riemergere. Anzi, probabilmente Lo Faso ha ritrovato in quei travagliati frangenti nerbo e carattere, unitamente a quell'ostinata determinazione che a tratti aveva un po'perso per strada in un momento focale della sua giovane carriera. Con spirito di sacrificio, abnegazione, voglia di imporsi e di lottare, il classe 1998 ha risalito la china, completando il percorso riabilitativo dopo il brutto infortunio e tornando a risentirsi a tutti gli effetti un calciatore. Il ritorno a Palermo nella stagione appena conclusa non ha certo segnato una svolta nella carriera del classe 1998. Ruolo a dir poco marginale nelle gerarchie dei tecnici di turno, sfilza di problematiche muscolari che ne hanno inibito impiego e condizione. Caos societario e morsa di giustizia sportiva ed ordinaria attorno al destino del Palermo non hanno certamente costituito premesse ideali per ogni componente della rosa.

La Covisoc ha già emesso un verdetto chiaro e inesorabile: il Palermo di Arkus Network non ha i requisiti economici e finanziari per ottenere l'iscrizione al prossimo campionato di serie B. Il consiglio federale, al netto della possibilità del club di presentare ricorso entro l'otto di luglio, ribadirà venerdì 12 luglio il concetto revocando probabilmente l'affiliazione all'attuale società. Da quel momento ufficialmente i calciatori attualmente tesserati con il club di viale del Fante saranno svincolati d'ufficio e liberi di accasarsi altrove. Sul cartellino del talento ex Fiorentina si è fiondato il Lecce di Liverani, compagine appena promossa in Serie A. Una trattativa nata in tempi non sospetti, cresciuta in modo graduale e progressivo, tra l'entourage del calciatore ed il direttore sportivo del club salentino, Mauro Meluso. Un lavoro minuzioso e certosino quello del team che fa capo all'agente FIFA Federico Pastorello, con i componenti dell'entourage del fantasista palermitano, Mario Spinelli e Manuel El Shaarawy, che si sono adoperati per individuare la collocazione più idonea sul mercato alle esigenze del classe 1998. Una piazza calda e appassionata come quella pugliese, che torna in massima serie con l'obiettivo salvezza ma senza eccessive pressioni, potrebbe costituire il contesto ideale per consentire a Lo Faso di trovare considerazione e continuità di impiego. I primi confronti interlocutori tra il ds salentino ed il calciatore hanno subito evidenziato convergenza di intenti e reciproco entusiasmo.  Liverani apprezza particolarmente le caratteristiche tecniche e la duttilità del talento siciliano sul fronte offensivo. Rapido e dotato di sopraffina tecnica individuale, Lo Faso può interpretare con egual efficacia il ruolo di trequartista, in un rombo piuttosto che in un albero di natale, di classica seconda punta al fianco di un terminale di riferimento, o estremo di un tridente offensivo in un 4-3-3 o 3-4-3. Abile nell'uno contro uno ed in rifinitura tra le linee, ampi margini di crescita sul piano fisico, in termini di struttura e forza muscolare, estro e genio calcistico ne certificano l'indubbia qualità sul piano squisitamente balistico. Maggiore risolutezza e qualche orpello in meno gioverebbero al suo calcio, creando le premesse per un salto di qualità decisivo che completi la sua crescita e lo renda competitivo a grandi livelli.

Il Lecce di Sticchi Damiani e del ds Mauro Meluso, club la cui filosofia operativa è improntata sul reperimento e valorizzazione di giovani talenti da forgiare, ha scommesso sulle potenzialità di Simone Lo Faso. Investimento allettante, specie a parametro zero, su un profilo calcisticamente giovane, dalla notevole levatura sul piano tecnico, reduce da stagioni travagliate e a dir poco complesse. Il destino offre un'altra importante chance al gioiello cresciuto nella cantera rosanero. Lo Faso sottoscriverà con il Lecce un contratto biennale, con opzione per ulteriori due stagioni, corredato da una serie di bonus legati al raggiungimento di obiettivi collettivi e individuali la cui entità è in via di definizione. Martedì prossimo dovrebbe già essere il giorno delle visite mediche.  Il futuro è adesso per colui che si è all'epoca consacrato una stella del panorama giovanile ma che in ambito professionistico ha ancora tutto da dimostrare. Simone Lo Faso dovrà metterci del suo e ripartire da zero. Non c'è più tempo da perdere né talento da dilapidare, è ora di far parlare il campo...