"Partita per nulla scontata perché in Serie B non è mai così". Così Gianluca Atzori, intervistato ai microfoni del "Giornale di Sicilia" in vista della sfida Palermo-Spezia, in programma lunedì sera allo Stadio "Renzo Barbera". Il doppio ex di turno si è espresso in merito alle prestazioni offerte fin qui dalle due compagini, che occupano rispettivamente il secondo e sedicesimo posto della classifica di Serie B. Ma non solo...
DOPPIO EX
Atzori: “Palermo, attenzione allo Spezia. Corini ok, City Group e tifosi…”
"Anche se lo Spezia sta viaggiando al di sotto di quelle che erano le aspettative, credo che il Palermo si troverà davanti una squadra forte. Lo Spezia arriverà lassù piano piano, il campionato è ancora lungo. Dal mio punto di vista, quando mancheranno 4-5 giornate alla fine del campionatolo Spezia sarà li a lottare per la vittoria del torneo e sarà dentro i play-off sicuramente. Intanto vorrei fare i complimenti a Corini, che sta facendo un ottimo lavoro per quello che sto vedendo da fuori. Poi aggiungo che lo Spezia, da quando l’ho allenato io, è cambiato tantissimo. È cambiata la proprietà e non c’è più nessun calciatore di allora. Però, becchi una squadra che da poco ha fatto la Serie A e ha ottimi giocatori, bisogna stare attenti. Non sarà facile, mi aspetto una partita tosta come è tosta la Serie B", ha proseguito.
ANALOGIE - "Analogie con il 2004? Difficile rispondere. Nel mio Palermo c’era gente come Berti, Toni, Corini, Terlizzi, Biava, Zauli, Vannucchi, Brienza, i gemelli Filippini e, con tutto il rispetto dei giocatori attuali, eravamo davvero uno squadrone. Io mi auguro che i giocatori del Palermo di adesso riescano a fare quello che abbiamo noi. Questo Palermo mi sembra un’ottima squadra, però non penso che possa arrivare a quel Palermo di allora. Ad oggi sta facendo un campionato eccellente. Se l’entusiasmo e la voglia di lottare e correre è quella che ha portato in campo finora e gli rimane fino ad aprile-maggio, allora sì".
I TIFOSI E CORINI -"Il tifo a Palermo non finirà mai. Il Palermo in C o in B o in A non fa differenza, la gente amerà sempre quei colori. Questa cosa non cambierà mai. C’è tutto, una società serissima, un allenatore bravo e una squadra competitiva. Poi va conquistata la promozione. Non è facile perché ci sono tante buone squadre e di conseguenza c’è da lottare. In tanti ambiscono ad andare in Serie A. Corini eroe del 2004? Con Eugenio parlavamo tanto dentro lo spogliatoio, lo ricordo ancora ora. E parlavamo proprio del nostro futuro, entrambi volevamo fare gli allenatori. Quando eravamo a Palermo io avevo 30 anni ed Eugenio qualcuno in più, la nostra carriera è andata ancora avanti, ma già parlavamo di questo. È chiaro che mai potevamo pensare che proprio Eugenio, vent’anni dopo, diventasse l’allenatore del Palermo. Ma credo proprio che sia nel posto giusto".
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