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Sannino-Mediagol: “Le mie due quarantene e la verità sull’Honved. Palermo nel cuore, tifosi top. Tutto su Dybala e Ilicic, quella lite a Mondello con Zamparini…”

L'intervista esclusiva concessa dall'ex tecnico di Siena, Palermo e Chievo, Giuseppe Sannino, alla redazione di Mediagol.it

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Intervista realizzata da Leandro Ficarra e Massimiliano Radicini

La carriera di Beppe Sannino è fin qui stata ricca di esperienze intense e variegate sotto il profilo professionale.

Tecnico pragmatico e temperamentale, dotato di personalità, carisma ed eccellente capacità motivazionale. Uomo leale, determinato e caparbio, che ha conquistato con passione, impegno e spirito di sacrificio ogni singolo step compiuto nel suo lungo ed articolato percorso in panchina. Coesione, intensità, vis agonistica e ferocia sul piano mentale, questi i tratti caratterizzanti delle squadre che ha sempre cercato di plasmare ad immagine e somiglianza del suo credo calcistico. La favola del Varese con la doppia promozione fino alla Serie B e la clamorosa impresa sfiorata, con la sconfitta della compagine lombarda ai playoffquando era ad un passo dal salotto buono del calcio nazionale. L'approdo sulla panchina di un Siena capace di ottenere una brillante salvezza in Serie A e addirittura la semifinale di Coppa Italia poi persa contro il Napoli. Quindi l'esperienza controversa di Palermo, intensa e profonda sul piano umano, travagliata anche se formativa sotto il profilo professionale, culminata con un'amara ed inattesa retrocessione. Epilogo figlio di un caos gestionale senza precedenti sul piano societario e dirigenziale: ben cinque i cambi in panchina con un incredibile baillame tra lo stesso Sannino e Gasperini, inframezzato da una breve parentesi targata Malesani. Una stagione che vide imperversare Maurizio Zamparini che, oltre alla stucchevole sequenza di tecnici sulla panchina innescò una staffetta dirigenziale tra Giorgio Perinetti e Pietro lo Monaco. Dualismo che alimentò ulteriormente instabilità e confusione tra i calciatori già alle prese con un campionato estremamente complesso e subito in salita per la compagine rosanero. Tuttavia, l'ultima tranche dell'era Sannino fu caratterizzata da una significativa evoluzione in termini di autostima, rendimento e risultati da parte della squadra, un cammino che condusse il Palermo ad un passo da una salvezza che avrebbe avuto del clamoroso. Speranza poi sfumata dopo il pari interno contro il Bologna ed il crollo nelle ultime quattro giornate. Nonostante Zamparini cercò a più riprese di convincere Sannino a restare in Sicilia per tentare immediatamente il ritorno in massima serie, il tecnico campano virò in direzione Verona, sponda Chievo. Per il club rosanero e per lo stesso Sannino fu una retrocessione dura da metabolizzare, l'organico annoverava giocatori del calibro di Sorrentino, Donati, Miccoli, Ilicic, Brienza Dybala. Una squadra tecnicamente idonea alla conquista della permanenza in categoria ma destabilizzata sul piano psicologico e nervoso da continui strappi e ribaltoni in ambito tecnico e dirigenziale. Dopo la breve parentesi Chievo, la carriera del tecnico classe 1957 si dirama in varie direzioni, le tappe italiane, tra le altre,  di Catania, Carpi, Salerno e Novara, le esperienze all'estero alla guida di Watford, Levandiakos e Honved. L'avventura sulla panchina ungherese si è conclusa per Sannino con la risoluzione consensuale del contratto in seguito alle gravi ripercussioni relative all'emergenza sanitaria mondiale legata alla diffusione del Coronavirus. L'ex allenatore del Palermo si racconta nel corso di un'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it ricca di aneddoti, retroscena, spunti tecnici e tattici di rilievo, lodevoli riflessioni di matrice umana e professionale...

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