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Roma-Istanbul Başakşehir, Florenzi: “Tutto passa dal lavoro, voglio dare il mio esempio in campo”

Genoa CFC v AS Roma - Serie A

Le dichiarazioni rilasciate dal capitano della Roma, Alessandro Florenzi, alla vigilia dell'esordio dei giallorossi in Europa League

Mediagol97

Il punto di Alessandro Florenzi.

Intervenuto nel corso della conferenza stampa di vigilia dell'esordio in Europa League della Roma contro i turchi dell'Istanbul Başakşehir, a fianco dell'allenatore dei giallorossiPaulo Fonseca, il capitano della formazione capitolina ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in merito alla suddetta sfida ma non solo.

Quanto ha aiutato giocare in casa le prime 4?

"Sicuramente ha un altro sapore. Noi abbiamo un obiettivo comune: essere noi stessi in casa e fuori. Dobbiamo giocare il nostro calcio e non deve dipendere dallo stadio o dall'avversario".

Tu e Pellegrini rappresentate l'anima romana. Sentite la responsabilità di questa investitura?

"Sentiamo la responsabilità. Penso di parlare per entrambi. Abbiamo un grande senso di appartenenza verso questa società. Siamo orgogliosi e fieri di vestire una maglia così importante. Speriamo di fare bene e di cercare di far capire ai nostri compagni cosa sia la Roma e Roma".

Con il tempo potremo vedere i due terzini che spingeranno insieme come piace a Fonseca?

"Ci saranno partite dove se il mister lo riterrà opportuno spingeremo con entrambi i terzini. Ogni partita viene preparata sotto i minimi dettagli. Contro il Sassuolo ha ritenuto opportuno salire solo con un terzino. A me lasciava più l'impostazione da dietro. Penso seriamente che domenica potevamo giocare con qualsiasi sistema di gioco. Ho visto una squadra umile e seria, pronta a battagliare e aiutare il compagno. Mi viene in mente la corsa di Kluivert per fermare Berardi. Se abbiamo questo piglio ci sarà da divertirsi. Non dobbiamo fare un errore: appagarsi. Da capitano è un mio obiettivo, far sì che questo non succeda mai".

Come mai la Roma in questi anni è mancata nel mutuo soccorso?

"Molte volte è successo. Parte dalla mentalità che te la possono dare giocatori, allenatore e la società stessa. Spesso siamo mancati in questo e anche io potevo fare di più affinché questo non succedesse. Questo è il passato, ora pensiamo al presente. Dobbiamo fare una corsa in più per il compagno, nulla di più".

Quando tornerà Zappacosta, ti senti pronto a fare l'esterno in attacco?

"Attenzione che non si faccia male Pau Lopez che potrei fare anche quello (ride, ndr.). Sono focalizzato sulla Roma. Quando lo chiederà il mister darò il 100% a prescindere dal ruolo, non fa differenza".

Sugli infortuni.

"Non credo solo la Roma abbia avuto infortuni. Ci sono tanti fattori: dalle tante partite, allo stress e passando per le sollecitazioni dei campi. Hanno speso dei soldi per rifare i terreni di gioco ed evidentemente anche la società pensava potesse essere un problema. Cerchiamo di ridurre questa moda degli infortuni, ma non c'è un solo indizio".

Su Buah.

"Ho sentito anche Tumminello. David ce l'ho un po' più a cuore perché fa il mio ruolo e ho vissuto tutto questo. L'ho saputo mentre era sotto la risonanza. Poi mi ci sono sentito la sera e i giorni a seguire. Deve essere forte mentalmente e non è facile rialzarsi. Si deve circondare di persone giuste e che gli vogliano bene. La prima cosa che gli ho detto è di stare tranquillo e di vivere questo come piccolo ostacolo e che alla fine della salita ci sarà un bel panorama".

Cosa pensa di dare alla Roma?

"Prima avevo degli esempi davanti a me come Totti e De Rossi. Loro hanno dato tutto per la Roma ed è la cosa che mi porto dietro di loro: mettere la squadra al primo posto. Il mio esempio voglio darlo in campo, devono vedermi come un esempio di lealtà e umiltà in campo. L'umiltà di dire 'sono più forte di te, ma devo essere cattivo per portare a casa la vittoria'. Non dobbiamo mai mollare anche se avanti di 4-0. Non c'è cosa più bella che uscire dal campo con la testa alta e se dai il massimo ci percepisce. Tutti lo vedono: dai giocatori al mister. Se l'allenatore vede la gente che suda per 90', può perdere la partita ma non la guerra. Lo stesso vale per me. Questo è l'esempio che voglio dare a chi verrà a indossare questa grande maglia".

Cosa non ha funzionato tra di voi lo scorso anno e quanto è cambiata la Roma?

"Si respira un'aria diversa. Stiamo lavorando per farci levare un pranzo dal mister così almeno una volta mangiamo con i nostri familiari. Stiamo bene insieme. Stiamo creando un gruppo dove tutti sono importanti. Non voglio più parlare, invece, dello scorso anno. Voglio parlare del presente e di quello che possiamo fare. Tutto passa dal lavoro. Non dobbiamo fare proclami".