serie b

Palermo-Foggia, crocevia non decisivo ma importante: Tedino cerca il primato e attende risposte…

Palermo-Foggia, crocevia non decisivo ma importante: Tedino cerca il primato e attende risposte…

La batosta di Empoli non può cancellare quanto di buono costruito in questi mesi ma ha suscitato quesiti e riflessioni legittime. I calciatori sono chiamati a rispondere sul campo questa sera in una sfida delicata che offre vari motivi di...

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Settimana lunghissima per Il Palermo di Bruno Tedino.

Dall'anticipo del venerdì, con annesso tonfo, al "Castellani" contro l'Empoli al delicato monday night al cospetto del Foggia di Giovanni Stroppa

Dieci giorni di tempo per riflettere, rimuginare, leccarsi le ferite e modulare immediati propositi di riscatto. La batosta in terra toscana è stata scannerizzata e sezionata al microscopio, scorgendo e focalizzando una moltitudine di concause e sfumature di matrice trasversale.

Dall'aspetto mentale, nervoso e psicologico, a quello squisitamente tecnico-tattico: calcisticamente una disfatta sotto ogni punto di vista. Senza scomodare luminari della psicanalisi né totem della panchina, possiamo concludere in estrema sintesi che il Palermo ha giocato e perso male, interpretandola e gestendola peggio, una partita importante contro un avversario di livello e qualità che vive uno straordinario momento di forma.

Performance deficitaria sul piano tecnico, strategico e dell'atteggiamento, che ha evidenziato criticità ed alimentato dubbi e riflessioni, legittime e costruttive, sulle modalità di impiego di alcuni singoli in relazione alle proprie attitudini, al ruolo designato, al modulo tattico utilizzato.

Quesiti sani e fisiologici per ogni tecnico che si rispetti, propedeutici al fine di una  sempre più profonda conoscenza di vizi e virtù dell'organico di cui si dispone, imprescindibili per attenuarne i difetti ed ottimizzarne al meglio le risorse.

Tedino è certamente molto attento e scrupoloso sotto ogni punto di vista ed avrà fatto tesoro di quanto emerso, in termini di lacune collettive ed individuali, nel corso della sfida a Caputo e compagni.

Tuttavia, drammatizzare oltremodo il flop del "Castellani" non è certamente esercizio di razionalità ed equilibrio. Non bisogna omettere dalla bilancia e cancellare con un colpo di spugna le 23 partite precedenti sull'altare dell'istintivo ed umorale sconforto.

In più di un girone questa squadra ha costruito un campionato di vertice, seppur in una categoria caratterizzata da standard qualitativamente mediocri, denotando grande equilibrio e compattezza sotto il profilo tattico e mentale, personalità e forza fisica, continuità di risultati e qualche individualità in grado di fare, a sprazzi, la differenza a questi livelli.

Il Palermo non ha mai dato la sensazione di avere in dote i contenuti tecnici per straripare e fare il vuoto in questo torneo, ha regalato frangenti di buon calcio senza mai toccare picchi ragguardevoli di spettacolarità, ma con identità, coesione e la giusta cattiveria, è quasi sempre riuscito a portare punti a casa. La storia insegna che disciplina, carattere, corsa e vigore, sono ingredienti senza i quali non si fa strada, nel calcio in generale e nel torneo cadetto in particolare.

Quando ha dimenticato la lezione, il Palermo è caduto rovinosamente. Sberle che non hanno mai steso la compagine rosanero, stordendola, ma al contempo svegliandola dall'inconscio torpore. Per rialzarsi subito la settimana successiva. La banda Tedino non ha mai sbagliato due partite di fila.

Orgoglio, capacità di reazione ed attributi non fanno difetto a questo gruppo.

L'auspicio è che questa sera contro il Foggia possa giungere un'ennesima conferma in tal senso.

La sfida ai pugliesi è ricca di connotazioni significative e motivi d'interesse.

Non è certo una partita decisiva o da dentro o fuori. Non va zavorrata da questa impropria premessa. Costituisce comunque un crocevia importante.

C'è l'opportunità di riagguantare la vetta e di spazzare via le scorie psicologiche di Empoli. Centrare l'obiettivo in un "Barbera" che si preannuncia un po' più pieno del solito può sortire risvolti psicologici e motivazionali preziosi in vista dello sprint finale.

Poi ci sono le scelte di Tedino in materia di formazione che si intrecciano con quelle condivise con il direttore sportivo Fabio Lupo, ed avallate dal patron, in sede di mercato.

Mercato che, sulla scorta di quanto pianificato e realizzato in estate, ed in virtù del confortante riscontro dei risultati, è stato imperniato su una strategia meramente conservativa e focalizzato sull'innesto di un paio di puntelli mirati. In linea con l'esigenza di tutelare gli equilibri tattici e gestionali fin qui risultati vincenti, ma senza quegli acuti (un esterno ed un attaccante) che avrebbero potuto garantire un salto di qualità ed un cambio di passo deciso nella corsa promozione.

Lungimiranza ed oculatezza del mercato estivo sono state certificate dal verdetto del campo. Quanto sia stata pertinente e conforme all'obiettivo la strategia dell'appendice di gennaio lo scopriremo nelle 18 partite che restano da disputare nella regular season.

Non ritenere opportuni ed indispensabili ulteriori innesti in alcuni ruoli topici rappresenta una scelta forte, discutibile, probabilmente rischiosa. Certamente un atto di fiducia, al contempo un'investitura di responsabilità, nei confronti dei calciatori attualmente a disposizione di Tedino.  Credere ciecamente nella versatilità tattica e nella capacità di incidere di chi finora ha giocato poco o l'ha fatto senza spostare sensibilmente gli equilibri.

Rolando e Fiore, quando chiamati in causa, dovranno dimostrare di essere valide alternative ai titolari sulle corsie.  Szyminski e Dawidowicz confermare quanto di buono mostrato fin qui. Gnahoré e Murawski sono chiamati a  ritrovare in fretta smalto e condizione di inizio stagione.

Trajkovski e Nestorovski dovranno mostrarsi in grado di garantire giocate e gol pesanti da iscrivere a referto in virtù del loro acclarato spessore questa categoria. Moreo, come ha già lasciato intravedere, dovrà apportare quel contributo di struttura, concretezza e centimetri, utile a variare opzioni e temi in fase offensiva. Coronado, che sia mezzala o trequartista, deve permeare di essenzialità e cinismo il suo indiscusso talento. La Gumina e Balogh dovranno crescere in fretta, divenire carte effettive da giocarsi nel presente e non solo spendibili in chiave futura.

Sarà il rendimento di questi calciatori a legittimare o meno le scelte adottate dal club nella finestra invernale di mercato. A svelare se Tedino ha realmente già in casa le soluzioni per conferire statura ed affidabilità conformi all'obiettivo a quei reparti che non si è ritenuto opportuno implementare con ulteriori innesti.  La partita di stasera rappresenta un primo step importante in tal senso: urge vincere, tornare in vetta e riprendere speditamente la marcia bruscamente interrotta dieci giorni fa.

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