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Montella: “Il mio modello era Van Basten, ora mi rivedo in Dybala. Di Mourinho penso…”

Montella: “Il mio modello era Van Basten, ora mi rivedo in Dybala. Di Mourinho penso…”

L'ex tecnico rossonero, ora al Siviglia, rivela alcuni retroscena della sua carriera calcistica e di allenatore

Mediagol8

In un'intervista concessa a Uefa.com, l'attuale allenatore del Siviglia Vincenzo Montella parla a 360 gradi, da quando ha iniziato a calcare i campi da gioco, agli ottavi di Champions League in cui affronterà il Manchester United.

Queste le parole dell'ex tecnico del Milan"Ho iniziato a giocare a calcio come portiere nella squadra del mio paese, poi un giorno mi hanno spostato in attacco perché non riuscivamo a fare gol. Ho segnato e da lì non mi hanno più cambiato ruolo". Il suo idolo da ragazzino giocava proprio nel Milan: "Guardavo tutte le partite che potevo. Il mio modello era Van Basten e cercavo di rubargli ogni piccolo segreto anche se come calciatore ero totalmente diverso da lui a livello di caratteristiche".

Montella è chiamato 'L'Aereoplanino' per via della sua esultanza quando realizzava un gol: "E' stata un'esultanza spontanea, non studiata. Ai tempi del Genoa, sono entrato in campo dalla panchina e ho segnato un gol bellissimo in rovesciata, un gol che sognavo fin da bambino. Mi è venuto spontaneo festeggiare come se stessi per 'spiccare il volo', da quel momento ho sempre esultato così". Ecco in quale giocatore si rivede adesso: "Mi piaceva giocare la palla, ma anche stare dentro l'area e pensare al gol. Mi rivedo un po' in Dybala della Juventus anche se lui ama stare un po' più fuori dall'area di rigore rispetto a me".

Sulle sue caratteristiche da tecnico dice: "Un allenatore non deve mai fermarsi nello sperimentare, nel capire e nell'evolversi. Mi piace che la mia squadra si alleni e lavori per giocare bene. Mi piace che i miei giocatori vengano coinvolti nella dinamica di un'azione, in questo senso qualche rischio me lo prendo". Infine sul suo prossimo avversario, il Manchester United di Josè Mourinho"E' un allenatore che ha un suo stile, è forse stato il primo a capire che bisogna entrare prima di tutto nella testa dei calciatori per farli rendere al massimo. E' stato un rivoluzionario. E' un allenatore che conosce bene la Champions League, abituato a vincerla".

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