CR7 si racconta.
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Juventus, Ronaldo: “Il Barcellona non fa per me, in molti sperano in un mio passo falso. Futuro? Non escludo che…”
Le parole dell'attaccante della Juventus, Cristiano Ronaldo, tra presente, passato e futuro
A quasi un anno dal suo approdo a Torino, l'ex stella dei Blancos, ha stilato un bilancio dei suoi primi 10 mesi in bianconero. Dopo aver vinto praticamente tutto con il Real Madrid, il cinque volte Pallone d'Oro, è riuscito subito a conquistare uno scudetto e la Supercoppa Italiana con la sua Juventus: squadra con cui lo stesso ha recentemente tagliato il traguardo dei 600 gol segnati in carriera con i club. Per il portoghese, resta la delusione della Champions League, sfumata dopo il ko con l'Ajax dello scorso 16 aprile. Intervistato ai microfoni di "El Pais", Ronaldo, ha voluto raccontarsi tra passato, presente e futuro soffermandosi in particolar modo sulla sua lunga esperienza al Real Madrid terminata lo scorso luglio dopo 9 anni.
“In Spagna tutti mi trattavano bene. A prescindere dai problemi con il Fisco, che non posso nascondere o dimenticare, vado avanti a testa alta e la mia vita è un libro aperto. La gente di Madrid mi ama, sanno che ho dato molto al Real e quando mi incontrano per strada mi dicono: ‘Torna Cris, questa sarà sempre casa tua’. Mi piace sentirmelo dire. Critiche? Mi vedono come una persona che non può mai avere problemi o preoccupazioni, non può essere triste. Le persone identificano il non avere problemi con i soldi. Come può essere triste Cristiano se ha tutti quei milioni? So che la gente tiene il fucile puntato in attesa che fallisca un rigore o sbagli una partita cruciale. Ma è parte della vita e devo rimanere preparato, come lo sono stato per molti anni”.
L'attaccante ex Real ha inoltre ricordato il suo approdo in bianconero: "La prima cosa che faccio quando arrivo in una squadra nuova è essere me stesso. La mia etica del lavoro è sempre la stessa. Alla Juventus mi sono adattato perfettamente. Hanno visto che non sono un venditore di fumo".
Chiosa finale sul suo futuro: "Se sto pensando a diventare allenatore dopo il ritiro? Non lo escludo. Se ho mai pensato di finire la carriere a Barcellona? (ride, ndr) Barcellona non fa per me. Ci sono stato un paio di volte, ma a loro non piaccio molto. È normale, a causa della rivalità che c'è stata, non è un problema".
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