Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

serie a

Juventus, Pjanic si racconta: “L’ambizione mi ha portato a migliorare. Il gioco di Sarri? mi diverte molto. Il mio futuro…”

GettyImages-1023209194

"Calcio? Lo amo troppo, non posso farci nulla". L'intervista di Esquire a Miralem Pjanic, centrocampista della Juventus, in merito al proprio inizio di stagione

Mediagol34

La parola a Miralem Pjanic.

Il centrocampista della Juventus, protagonista in positivo dell'inizio di stagione dei bianconeri con i suoi tre gol e altrettanti assist siglati, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni del portale Esquire, esprimendosi in merito a diverse tematiche, tra cui il suo momento di forma: "Se trovi ambizione in quello che fai, hai sempre un motivo per crescere e volerti migliorare. Il mio stimolo è quello di eseguire in partita ciò che mi viene richiesto, di rispondere in maniera positiva a cosa vuole il tecnico. Tradurre in pratica ciò che hai studiato è fondamentale se vuoi vincere le partite. Fiducia? Ne ho tanta, ma del resto senza testa non puoi competere a certi livelli. Quando sei giovane non è facile, perché hai molti sbalzi emotivi. Devi tirare dritto per non perderti per strada. Io ho sempre voluto essere tra i migliori e continuo a farlo. Assist? Mi soddisfa farne uno, mi è sempre piaciuto come gesto. Quello che conta, alla fine, è la vittoria. Gioco di prima? Mi piace vedere la giocata in anticipo e precedere gli avversari, che è un particolare importante nel calcio moderno".

Una Juve cambiata dall'arrivo del tecnico Maurizio Sarri, che ha già da subito cercato di far valere il proprio gioco: "Si, c’è stato un cambiamento nel modo di giocare, ma dipende tutto da cosa vuole il mister. È il primo responsabile e deve portare avanti le sue idee per la squadra. Gioco di prima? Mi piace vedere la giocata in anticipo e precedere gli avversari, che è un particolare importante nel calcio moderno. Mi diverto molto a giocare così e sono convinto che con il tempo miglioreremo ancora molto".

Inoltre Pjanic ha ricordato il proprio debutto, concentrandosi anche sul proprio futuro fuori dal calcio giocato: "Emozioni? La più grande è stata sicuramente l’esordio da professionista con il Metz, contro il Psg. Se ci ripenso mi vengono i brividi ancora oggi. Futuro? Riuscissi a rubare qualcosa da tutti i miei tecnici sarei un grande allenatore. Non escludo questa ipotesi, anche se so che non è un ruolo semplice. Da un lato trasmetti le tue idee sul campo ai tuoi uomini, dall’altro devi cercare di venire incontro a tutti per accontentarne le esigenze. Passioni? Mi piace leggere e informarmi su ciò che accade, anche per mio figlio. Ispirazioni? I miei punti di riferimento sono Muhammad Alì e Michael Jordan, due esempi della parola sport".

Infine un'opinione sui numerosi spiacevoli episodi di razzismo negli stadi: "Razzismo? Servono punizioni esemplari per punire questo fenomeno. Il calcio deve essere una festa e non c’è spazio per gli ignoranti come i razzisti".