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Juventus, Bonucci: “A Conte devo tutto, vi racconto mia lite con Allegri. Trasferimento Milan? Non ero lucido, la malattia di mio figlio…”

Le parole del difensore bianconero, Leonardo Bonucci, relative al suo passato e al suo presente

Mediagol93

"Cosa ci dice il mister negli spogliatoi? Ci sono quasi sempre delle correzioni tattiche che poi ci permettono di andare più forte, poi ovviamente ci sono stati dei momenti in cui è volata la lavagna".

Così Leonardo Bonucci, a quasi un anno dal suo ritorno alla Juventus, ha parlato del suo presente in bianconero soffermandosi inoltre sul rapporto della squadra con il tecnico Massimiliano Allegri: il cui futuro, a seguito della recente eliminazione della Juventus in Champions League, era apparso piuttosto in bilico. Il difensore ex Milan, ospite della trasmissione "A raccontare comincia tu", ha inoltre raccontato del legame con l'ex tecnico Antonio Conte.

"Conte? È stato fondamentale per la mia crescita e per diventare un giocatore internazionale, mi ha dato un modo nuovo di interpretare la partita. Prima del calciatore devi essere bravo come uomo, devi saper stare al mondo e soprattutto in questo mondo. È un attimo rovinare la tua reputazione e quella della società, devono esserci delle regole e devi saper rispettarle. Andrea Agnelli? È una persona squisita, parla tanto con noi. È una persona lungimirante, ormai sono 8 anni che abbiamo lo stadio di società che in Italia sembrava impensabile. Mancini? Con lui mi trovo bene, poi è stato l'allenatore che mi ha fatto esordire in Serie A nel lontano 2006".

Inevitabile la parentesi relative alla lite con l'attuale tecnico della Juventus: "Noi venivamo dall'esperienza di Matteo, è stato un anno intenso e ho vissuto delle cose contro di me. Non ne potevo più e sentivo che mancava qualcosa. Poi col passare del tempo ho capito che in quel momento la mia lucidità non era al 100%. L'anno al Milan mi ha fatto crescere, poi ho avuto la fortuna di potere tornare".

Infine, Bonucci è tornato a parlare del suo trasferimento al Milan, avvenuto nel luglio del 2017: "Nell’arco di una stagione si vivono momenti intensi. Avevo vissuto anche la cosa di Matteo. A fine stagione non ne potevo più e forse anche dall’altra parte c’era la volontà di separarsi. Poi con il passare del tempo mi sono accorto che la mia lucidità non era il massimo in quel momento. L'anno di Milano è stato difficile sotto un certo punto di vista, ma bello perché mi ha fatto crescere a livello umano. Poi mi ha dato la possibilità di ritornare, ogni viaggio finisce con un ritorno a casa".

Di Giulia Marraffa.