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Fiorentina, Venuti rinnova: “Mi sono conquistato la mia città, è un sogno che si realizza. Il ritorno di Pradè…”

BENEVENTO, ITALY - DECEMBER 30:  Lorenzo Venuti of Benevento Calcio in action during the serie A match between Benevento Calcio and AC Chievo Verona at Stadio Ciro Vigorito on December 30, 2017 in Benevento, Italy.  (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Il terzino della Fiorentina, intervenuto in conferenza stampa, ha commentato il proprio prolungamento di contratto col club viola

Mediagol97

Lorenzo Venuti rinnova con la Fiorentina.

Il laterale del club gigliato, intervenuto in conferenza ai microfoni dei giornalisti presenti nella sala stampa Manuela Righini di Firenze, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni relativamente al proprio rinnovo contrattuale con la società toscana, soffermandosi inoltre sugli obiettivi da perseguire con la casacca della formazione viola da qui in avanti.

Qual è il suo sogno?

"Il primo l'ho realizzato, ovvero giocare in Serie A con la Fiorentina. Adesso sogno di trovare i miei spazi e di giocare qui per tanti anni. Sono cose che si possono conquistare col tempo e sono sicuro di poterlo fare. Lavoro ogni giorno per questo e per farmi trovare pronto".

Ha mai pensato che la storia con la Fiorentina sarebbe finita?

"Non mi nascondo: ci sono stati periodi in cui pensavo di aver chiuso la mia esperienza a Firenze. 5 anni in prestito sono molti e quando ti senti dire che devi fare qualcosa per convincere qualcuno, pur avendo vinto due campionati, ti senti un po' in difficoltà. A Lecce ho pensato che non sarei mai più tornato, ma dopo aver vinto il campionato e dopo il ritorno di Pradè e ci siamo parlati, allora ho sentito la fiducia che mi mancava da tempo nel tornare a casa. Sono contento di averla ripagata e di aver rinnovato".

Cosa pensa della partita di Brescia?

"E' una piazza tosta con un tifo atipico per il nord Italia. E' una squadra difficile da affrontare perché fa giocare male gli avversari".

Cosa significa prolungare con la squadra della propria città?

"Mi sono conquistato la mia città".

In cosa ha contribuito questa nuova proprietà a generare nuovo entusiasmo?

"Ha contribuito a riportare quell'entusiasmo che mancava. Noi fiorentini siamo molto esigenti. Con l'assenza di risultati era venuto meno l'entusiasmo, il credere in un progetto che potesse essere duraturo. Questo è il merito della società: di dare agli occhi dei tifosi un progetto nel quale credere".

Cosa significa essere fiorentino alla Fiorentina?

"Ho imparato negli anni anche perché ho vissuto piazze dove non mi capivano, a parlare mascherando l'accento. Ma quando sto a casa mi torna la parlata fiorentina. Sono contento quest'anno di poterla mascherare meno perché vengo capito".

Avrebbe mai pensato di giocare con un campione come Ribery?

"Era un sogno più che un obiettivo. Questo avvalora il mio percorso, delle mie presenze e della mia carriera. E' un attestato positivo che mi dà motivazioni in più nel credere in ciò che faccio".

Un consiglio ai giovani che giocano nelle squadre fiorentine?

"Io non ho un talento cristallino come altri giocatori, ci sono arrivato con il lavoro e questo consiglio a tutti, di lavorare tanto per raggiungere i propri sogni".

Come è andata l'esperienza con Liverani?

"E' stata importante perché ci siamo guadagnati i risultati sul campo. Il mister è un allenatore forte che ha idee chiare di gioco. Ha dato un'identità alla squadra e penso sia il migliore complimento da fare".

Qual è il suo ruolo?

"Il mio ruolo è il terzino ma posso giocare anche da quinto di centrocampo".

Giocare in Europa è uno dei suoi sogni? E' già realizzabile in questa stagione?

"Credo che sia l'ambizione di tutti quando arrivi in Serie A. La cosa fondamentale nella vita di un giocatore è porsi obiettivi più alti da raggiungere. E' un obiettivo che mi sono dato. Noi ci auguriamo di arrivarci già quest'anno ma lo potrà dire solo il campo. Io e la squadra ci alleniamo per dare il meglio e vedere dove riusciremo ad arrivare".