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Fiorentina, Commisso elogia Ribery: “Ora ce lo invidiano tutti. Nuovo stadio? Lo farei domani, ma la politica…”

Le dichiarazioni rilasciate da Rocco Commisso, numero uno della Fiorentina: "La più grande gioia è stata la battaglia di San Siro, ci voleva"

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"Sono nel mio ufficio ad un'ora da Manhattan e qua sono le 8:30 di mattina, ma è già tre ore e mezza che lavoro".

Parola di Rocco Commisso. Il presidente della Fiorentina, fondatore e numero uno di Mediacom, è stato intervistato ai microfoni di 'Rai Radio 1' nel corso della trasmissione 'Un Giorno da Pecora': oggetto di discussione, anche il momento della sua squadra, reduce dalla vittoria conquistata a "San Siro" contro il Milan e che domenica 6 ottobre sfiderà l'Udinese al "Franchi" di Firenze.

"La più grande gioia è stata la battaglia di San Siro, ci voleva. Io sapevo che con tutto il lavoro che stiamo facendo prima o poi si sarebbe vista una bellissima partita e contro il Milan si è visto. Se fossi stato al Milan? Solo Dio sa quale sarebbe stato il risultato (ride, ndr). Mi hanno chiamato da tutte le parti d'Italia, finalmente è arrivato il giorno che ho deciso di comprare la società viola. L'obiettivo stagionale? Non si sa. Sarebbe un fallimento totale ripetere un anno come quello scorso, questo però è un anno di transizione. Siamo al primo posto per chi ha fatto giocare più giocatori nuovi...", sono state le sue parole.

SQUINZI - Ma non sono; perché Commisso ha voluto dire la sua su Giorgio Squinzi, patron del Sassuolo, morto ieri in una clinica di Milano dove era ricoverato da due settimane. "Voglio dire due parole ed esprimere le mie più sentite condoglianze per la morte di Giorgio Squinzi, anche se non sono mai riuscito a conoscerlo di persona".

RIBERY E NUOVO STADIO - "Ribery? Mamma mia, ora ce lo invidiano tutti. Grazie a Pradè e Barone, mi hanno stupito. Un ragazzo di 36 anni così bravo, non pensavo. Lui ci mette il cuore e può arrivare molto lontano. Il nuovo stadio? Non solo, ma anche il centro sportivo. Sono importantissimi, il messaggio che voglio dare alla politica italiana è quello di aiutare a realizzare le cose velocemente, se fosse stato per me lo avremmo fatto domani. Abbiamo cominciato con l'idea di ristrutturare il Franchi, ma è un monumento e quindi era impossibile, ma per me i monumenti veri sono i tifosi che vanno allo stadio".

UDINESE - "Non sarà un problema per me svegliarmi presto. Renzi? Io non voglio entrare nella politica. Sia Renzi che Nardella sono stati bravissimi con me, c'è grande entusiasmo in città. Pizza Commisso? Ancora non l'ho mangiata (ride, ndr). Ora ho la responsabilità su quasi due milioni di tifosi (ride, ndr). Un pronostico in vista di Inter-Juventus? 1-1 a me va bene", ha concluso.