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DAZN, i problemi all’esordio con lo streaming: la soluzione potrebbe non essere semplice…

Il CEO della piattaforma di streaming sportivo ha spiegato la natura dei problemi riscontrati dagli utenti

Mediagol52

Un esordio infelice per DAZN: nonostante il boom di adesioni, sono diverse le lamentele sui social da parte dei fruitori.

Il servizio di video streaming online di eventi sportivi, fondato a Londra per conto della Perform Group, non ha di certo avuto vita facile nel corso della prima giornata di Serie A. Molte sono state le lamentele degli utenti, che accusavano la scarsa qualità del servizio a causa della bassa risoluzione e della lentezza dello streaming. Ad oggi, per mancanza di dati e comunicazioni ufficiali, è difficile riuscire a comprendere la vera causa dei problemi, come è complesso valutare se essi siano temporanei o possano al contrario persistere nel tempo. L'unica fonte a cui possiamo fare riferimento, nonché la più attendibile poiché parte in causa, è attualmente rappresentata dal Ceo di Dazn, James Rushton, che ha di recente rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport.

Un'analisi approfondita è stata invece portata avanti da Ilfattoquotidiano, che ha osservato i sistemi su cui si basa la piattaforma e i suoi collegamenti alla rete, cercando di comprendere la natura delle difficoltà riscontrate: "L’architettura di sistema impiegata da Dazn (come pure da Netflix) si basa sull’uso delle cosiddette Cdn (Content delivery network) che sono reti di memorie (cache e cloud) distribuite. Interconnesse con le reti degli operatori Telco. Le Cdn consentono di avvicinare i contenuti ai clienti e questo migliora le prestazioni. Purtroppo, però, la “distanza” tra contenuto e cliente limita la qualità del video in termini di risoluzione e consente di avere una qualità Hd, solo per un ristretto numero di clienti".

DAZN possiede soltanto due Pop (ossia centri di redistribuzione), uno situato a Milano e l'altro a Palermo: nonostante la relativa vicinanza dunque, il problema starebbe nel fatto che comunque i due punti risultano essere lontani, poiché esterni dalla rete Telco. E' per tale motivo che Rushton ha dichiarato: "Abbiamo parlato direttamente con la maggior parte dei provider italiani per assicurarci che il nostro traffico dati venga ottimizzato e dove possibile incanalato su corsie preferenziali". Il CEO del servizio inglese è stato comunque molto abile nell'addossarsi le sue responsabilità, proteggendosi da possibili attacchi: "L'attuale infrastruttura italiana non è un problema per noi, il disservizio non ha alcuna correlazione diretta con il numero totale di visualizzazioni o con la pila tecnologica di Dazn, la capacità dei Cdn o la dorsale Internet italiana".

Rushton ha inoltre affermato che "il re-buffering su tutti i tipi di dispositivi ha impattato sul 10% di tutti gli utenti per un periodo di 20 minuti, per un totale di 52 secondi di media a utente", un dato che però non dovrebbe essere preso in considerazione, dal momento che la qualità di un servizio deve essere misurata attraverso valori di picco, ossia quelli ottenuti dalla sperimentazione di una bassissima percentuale di utenti in un periodo di tempo molto limitato. Fatte queste supposizioni dunque, non sarebbe da escludere la possibilità che tutti i problemi siano semplicemente stati causati da un malfunzionamento temporaneo.

Ultimo aspetto, che non è stato trattato dal CEO di DAZN, ma comunque tra i più "fastidiosi" riscontrati dagli utenti, è quello del video delay, ossia del ritardo con cui si riceve il video rispetto all'evento live: al momento non ci sono garanzie che in futuro possa essere eliminato, ma come riporta Ilfattoquotidiano, "l'architettura di sistema adottata da Dazn non lascia spazio a grandi miglioramenti a causa del limitato numero di Pop e della conseguente grande distanza".

Anche in Canada la piattaforma aveva riscontrato problemi simili a quelli riscontrati in Italia, e addirittura in quel caso all'azienda inglese non era bastato porgere le scuse, ma era stata "costretta" dagli utenti a "passare al broadcast tradizionale cedendo alle pressioni del pubblico di rendere disponibile l’insieme completo delle partite sulle piattaforme delle compagnie via cavo e satellite", notizia che di certo non sembra essere un segnale positivo per Dazn, ma che può far sperare gli sportivi italiani insoddisfatti dalla soluzione esclusiva via internet.

Non è dunque ancora certo se tutte queste problematiche riscontrare potranno essere risolte in tempi brevi, ma intanto DAZN ha piazzato il suo grande colpo commerciale: nella giornata di ieri infatti, è stato annunciato il nuovo global brandambassador, l'ex Real Madrid, oggi alla Juventus, Cristiano Ronaldo.

"di Daniele Castelli 

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