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Catania, Tacopina: “Ho sempre voluto il club etneo per portarlo in Serie A. La Sigi..”

Catania, Tacopina: “Ho sempre voluto il club etneo per portarlo in Serie A. La Sigi..”

Joe Tacopina ha voluto fare chiarezza

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Parola a Joe Tacopina.

L'ex patron del Venezia ha voluto fare chiarezza ai microfoni di Itasportpress sul rebus societario etneo.

"Come sapete avevo un contratto con Sigi inizialmente per il closing a febbraio. Io ero pronto e avevo prodotto l'evidenza fondi, ma la Sigi non aveva ancora la rimodulazione del debito e tutto è saltato. Mi hanno chiesto una proroga di 30 e poi di 60 giorni fino al 26 aprile. La Sigi però non aveva ancora i documenti ufficiali e non ha rispettato l'ultimo termine che mi è stato dato. Molti non sanno che il piano di riduzione del debito deve essere approvato dal tribunale e senza questo documento non si può andare avanti. E come tempistica servono fino a 60 giorni. Poi bisogna anche iscrivere la squadra a fine giugno e servirebbero 14 milioni di euro per farlo. Cosa che nessun investitore al mondo è disposto a fare senza i documenti in mano e per un club di Serie C. Comunque sia la Sigi mi ha chiesto dei soldi per evitare guai seri al Catania e prontamente ho versato a loro 800 mila dollari".

L'ULTIMA OFFERTA - "La mia ultima offerta di venerdì scorso teneva conto anche dei tempi per formalizzare l'iscrizione, infatti io sarei diventato proprietario del club dalla prossima stagione calcistica. Loro provvedevano all'iscrizione del club e dopo io avrei pagato poi la Sigi. Io ho mandato anche l'evidenza fondi per confermare che i miei soldi sono pronti e non devo chiederli a nessuno. Non un ho un piano B. Se l'avessi avuto pensate che avrei prestato 800 mila dollari alla Sigi? Sarebbe stato semplice aspettare l'evoluzione degli eventi e poi eventualmente presentarmi al bando per la Serie D, ma non è mai stata questa la mia strategia. Ho preso mister Baldini e fatto il possibile per salvare questo club. Io ho sempre voluto il Catania attuale, matricola 11700 per portarlo in Serie A in un paio di anni. Io ho una discreta esperienza nel calcio italiano e non sono un folle che promette e non mantiene. Nessuno si deve permettere di dire o scrivere che sono venuto a Catania per prendere in giro i tifosi e le istituzioni. Si informi bene chi è Joe Tacopina".

SIGI VAI TU CHE POI...- "Attualmente il debito è di quasi 50 milioni di euro. Se la Sigi ha i soldi per andare avanti respinga la mia offerta e porti la squadra in Serie A. Ho passato un anno per questa trattativa e ho speso un milione di euro. Ribadisco che amo la Sicilia e il Catania ma sono stanco di questa lunga trattativa. Se Sigi avesse rispettato i patti io già sarei il nuovo presidente del Calcio Catania. Sugli investitori che si sono fatti da parte come ha scritto e detto qualcuno, rispondo che è una grande falsità. Confermo che io venerdì scorso, anche se non ero obbligato a farlo, ho dato alla Sigi l'evidenza fondi di un conto estero a dimostrazione che ho i soldi pronti. In Sigi ci sono tante persone valide come Giavanni Ferraù, Gaetano Nicolosi e Angelo Maugeri. Loro mettono soldi mentre gli altri soci parlano solamente. Il termine del 26 aprile non era messo a caso perchè la riduzione del debito per essere formale necessita di un accordo di ristrutturazione, procedura concorsuale che ha bisogno di una approvazione del Tribunale e questo richiede del tempo ragion per cui la Sigi non poteva dare altra proroga oltre il 26 aprile. Non era possibile ottenere la riduzione del debito e nello stesso tempo l'accordo di ristrutturazione da parte del tribunale. So che nel frattempo sarebbero scaduti i termini per l'iscrizione al prossimo campionato. So inoltre che i PA Covisoc richiesti per l'iscrizione sono parametrati all'asset della società, e quindi al patrimonio. Senza la riduzione del debito sarebbe stata una somma iperbolica da versare. Quindi ho detto a Sigi iscrivetevi al campionato poi io compro il club e vi pago tutto".