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Buffon-day, Guardalben: “Pensavo di essere forte poi vidi giocare Gigi. Il suo addio? Ecco cosa penso…”

Buffon-day, Guardalben: “Pensavo di essere forte poi vidi giocare Gigi. Il suo addio? Ecco cosa penso…”

Le parole dell'ex portiere del Palermo, Matteo Guardalben, sul presente e il passato del suo ex compagno Gianluigi Buffon

Mediagol93

"La carriera parla per lui. Appena lo vidi allenarsi per la prima volta mi si illuminarono gli occhi".

Queste le parole del portiere, Matteo Guardalben, vice di Buffon ai tempi del Parma che ai microfoni di "Tuttomercatoweb" ha ricordato quel particolare periodo: "Mi sentivo forte ma appena vidi Gigi capii che esser forte era un'altra cosa. Lui era un vero fenomeno. Così dissi al mio procuratore: 'O mi trovi un'altra squadra oppure guardo Gigi giocare'. E' stato eccezionale e mi dispiace che non sia riuscito a conquistare la Champions. Per quanto riguarda la scelta di smettere è giusto che se davvero lo farà lo abbia fatto con la sua testa, senza ascoltare le pressioni esterne. Fossi stato in lui forse avrei continuato, ma alla fine è anche meglio se tutti diranno: però poteva proseguire per 2-3 anni...".

Nel corso dell'intervista, l'ex portiere del Palermo, ha anche raccontato un aneddoto sul numero uno juventino: "Ricordo che lo difendevo quando c'era chi lo criticava per qualche suo atteggiamento che poteva sembrare eccessivo. Una volta indossò, sotto la casacca, la maglia di Superman e alla fine di una grande partita con l'Inter la mostrò a tutti. Fu criticato perché poi secondo molti questo modo di fare gli si sarebbe ritorto contro. In realtà poteva permetterselo già all'epoca. E' stato fortissimo anche perché ha saputo modificarsi attraversando senza difficoltà il cambiamento del ruolo del portiere. Era nato con il retropassaggio che si poteva prendere con le mani ed è diventato, con la perseveranza e l'allenamento serio, abile con i piedi e nel far ripartire l'azione".