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Barzagli: “Passione per il vino nata a Palermo, vi racconto. Alcol e calcio? Rispondo così”

during the serie A match between Parma Calcio and Juventus at Stadio Ennio Tardini on September 1, 2018 in Parma, Italy.

Andrea Barzagli, ex difensore di Palermo e Juventus, racconta della sua avventura a capo dell'azienda vinicola "Le Casematte"

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Andrea Barzagli si racconta.

Una carriera da difensore esperto ed affidabile alle spalle, con le maglie di ChievoPalermo Juventus, conclusa a luglio scorso. Campione del Mondo con l’Italia nel 2006, ma non solo. Nel palmares, infatti, sono tanti i trofei: un campionato di C1, una Bundesliga, otto scudetti, quattro vittorie della Supercoppa italiana e altrettante finali di Coppa Italia. Barzagli oggi si ritrova nello staff tecnico di Maurizio Sarri, ma non fa parlare di sé soltanto per le attività sul campo. Il classe '81, infatti, dal 2008 è anche a capo di un'azienda vinicola, "Le Casematte" di Messina, insieme a Gianfranco Sabbatino

L'ex centrale di difesa, nel corso di una diretta Instagram, ha rivelato le origini della sua passione extra-campo: "Giocavo a Palermo e ho conosciuto Gianfranco. Non ero un bevitore di vini, preferivo Rum e Cola. Quando sono andato in Germania lui mi mandò tante tipologie di vino da assaggiare e da lì è nata l'idea. Gianfranco mi disse che aveva trovato un piccolo terreno. Io gli dissi: “Si potrebbe fare, dipende dalla cifra”. Lo abbiamo preso ed è nata la nostra azienda. C’è grande passione dietro. Io vengo dalla Toscana e c’è una storia dietro incredibile ma allo stesso tempo ho visto anche quanto può costare investire. Questo posto è bellissimo, ha due fortini chiamati “Le Casematte”. Ci sono tuttora".

A proposito, invece, del rapporto tra mondo del calcio e vino: "Si pensa che il mondo del vino e dell’atleta non vadano d’accordo. Non sono molto d’accordo, un bicchiere non cambia niente. Fai sempre fatica a sponsorizzare un’attività così quando giochi, ma adesso mi hanno messo a fare una cosa che faccio con passione ovvero seguire la mia azienda. Ci sono sempre delle similitudini tra i due mondi. Come quando si dice che fai come il vino buono e invecchi bene. Ho trovato in questi anni tanti atleti che anche per passione o per un momento di aggregazione, bevevano un bicchiere. Questo non vuol dire farsi tre bottiglie ma non ti cambia la prestazione, non cambia niente del fisico. Ho trovato molti colleghi che hanno questa passione in comune, ci siamo ritrovati per bere una bottiglia o siamo andati in un ristorante e ci siamo fatti consigliare. A uno dà una sensazione e ad uno un’altra".