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Ventura: “Italia scelta di cuore, vissuta un’esperienza dura. Mancini? Mi complimento con lui, ma la vera nota lieta…”

Le parole dell'ex ct della Nazionale italiana, Gian Piero Ventura, relative alla qualificazione ad Euro 2020 recentemente centrata dagli azzurri

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Gian Piero Ventura a cuore aperto.

Un presente alla guida della Salernitana e un passato sulla panchina dell'Italia da dimenticare: sono ancora ben impressi nella mente di Gian Piero Ventura i fischi di "San Siro", al termine di Italia-Svezia: match conclusosi con il risultato di 0-0 e la conseguente mancata qualificazione degli azzurri per la coppa del mondo. Un flop di cui il tecnico genovese, è tornato a parlare durante un'intervista concessa ai microfoni di "Radio Anch'io Sport".

"Quando ho accettato, forse avrei dovuto pensare che non era la cosa più giusta da fare. Ma ho accettato col cuore e nel calcio spesso chi sceglie col cuore sbagliaSe non ci fosse stata la Spagna ci saremmo qualificati con due mesi d'anticipo ma è andata diversamente e ancora oggi me ne dispiaccio, e lo dico da tifoso dell'Italia. Ho vissuto un'esperienza dura, oltre il risultato sportivo negativo. Ho dovuto prendere le distanze altrimenti avrei dovuto pagare molto di più dal punto di vista psicologico, ho dovuto prendere le distanze per riprendermi la mia vita, si è cercato di cancellare questi 34 anni di vita sul campo che ho fatto".

L'allenatore si è inoltre espresso sul lavoro sinora svolto dall'attuale ct dell'Italia, Roberto Mancini: "Si è seminato per creare lo zoccolo duro dell'Italia del futuro puntando su un gruppo giovane ma di qualità che sta facendo anche esperienza internazionale. Complimenti a Mancini, spero che abbia la possibilità di riportare l'Italia dove meritaAl di là del percorso straordinariamente positivo, la nota più lieta è questa infornata di giovani, questa crescita esponenziale che hanno avuto i giovani, da Chiesa a Bernardeschi passando per Sensi e Barella, fino a quelli che stanno arrivando, come Zaniolo. Il grande merito è dare la possibilità a questi ragazzi di poter dimostrare, crescere, fare esperienza. Quando convocai per la prima volta Barella molti si stupirono, oggi gioca nell'Inter e questo lo aiuta anche a crescere. Spero sia iniziata una tendenza. Vincere non è mai facile e bisogna fargli i complimenti per essersi qualificati con tre turni d'anticipo. Arriveranno partite più difficili ma ora ha la possibilità di preparare benissimo gli Europei e può arrivarci con giovani che avranno una certa esperienza alle spalle. Il fatto di avere la qualificazione in tasca permetterà di fare ulteriori verifiche e costruire. Avere una squadra con uno zoccolo duro di giocatori di 24-25 anni significherebbe aprire un ciclo per la Nazionale".