serie a

Italia, Mancini: “Sono ottimista, i ragazzi che alleno sono giovani e devono avere entusiasmo”

Mediagol97

L'intervista al commissario tecnico della Nazionale italiana, Roberto Mancini

È il commissario tecnico di una Nazionale tra le più titolate del pianeta ma è costretto, non per colpa sua, a guardare il Mondiale in televisione.

Stiamo parlando ovviamente di Roberto Mancini, allenatore alla guida degli azzurri dal 14 maggio scorso, ottimista malgrado le evidenti e riconosciute difficoltà di un calcio italiano senza fenomeni assoluti e con problemi robusti di organizzazione sotto diversi punti di vista.

Queste le dichiarazioni rilasciate ai microfoni de Il Secolo XIX dal coach ex Inter, che con il sorriso sta cercando di ricomporre i cocci di un'Italia frantumatasi dopo la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia:

Da dove le deriva l’ottimismo?

"Dal fatto che i ragazzi che alleno sono molto giovani e l’entusiasmo lo devono avere per forza, così come non possono non essere ottimisti. Sono bravi, magari mancheranno un po' di esperienza, alcuni di loro non hanno fatto partite a livello internazionale, ma anche quella arriverà. I valori ci sono".

Lei davvero vede del talento in azzurro?

"Fuoriclasse assoluti al mondo quanti ce ne sono? Due o tre, quattro al massimo. Ci sono squadre con tanti buoni giocatori e con questi riescono a vincere. Noi non possiamo sapere come cresceranno Insigne, Romagnoli, Chiesa, Caldara. E poi magari esplode qualcuno che adesso non si vede ancora. È successo ad altri, nella Francia, per esempio; fino a poco fa non sapevamo niente di Mbappé o Dembélé".

Sembra che lei abbia in mente la Germania, non quella di oggi ma quella che ha vinto in Brasile con tanti buoni giocatori ma senza fenomeni.

"Quello pensavo infatti. In questo mondiale giocatori che possono cambiare la partita da soli ne vedo tre: Ronaldo, Messi e Neymar. Poi ci sono tanti altri buoni giocatori".

La Nazionale riparte anche da Genova, c'è il suo zampino?

"C'erano un po' di opportunità e anche questa. Ovviamente a me ha fatto molto piacere, tra l'altro saremo a giocare anche a Bologna, quindi due tappe fondamentali della mia carriera di calciatore".