A trent'anni dal suo esordio nel mondo del calcio, Silvio Berlusconi ha scelto di cedere il Milan.
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Capello: “Berlusconi il più grande, gli va detto solo grazie. Scudetto? Non c’è corsa”
Le parole dell'ex tecnico di Juventus e Milan.
Ieri l'annuncio: il 99,93% del club rossonero è passato nelle mani di una cordata cinese. "È una svolta epocale. Silvio Berlusconi è stato il più grande presidente della storia del Milan. Neppure il suo peggior nemico può contestare i numeri: nessuno ha vinto come lui - ha dichiarato Fabio Capello, intervistato da 'La Gazzetta dello Sport' -. Vado oltre il Milan: è stato uno dei più grandi dirigenti del calcio di tutti i tempi. Ha portato la sua squadra in cima al mondo. Ricordo quando si presentò dicendo 'vogliamo creare il club più forte in assoluto e offrire uno spettacolo indimenticabile'. Molti risero. Anche io rimasi scettico. Ha avuto ragione lui. Oggi i tifosi del Milan devono dire solo una parola: grazie".
Berlusconi -"La mia riconoscenza nei suoi confronti è immutata. Il rapporto con lui ha segnato la mia vita in modo profondo. Nel calcio tutti hanno un’opinione. Lui aveva le sue teorie, ma sapeva confrontarsi con i suoi interlocutori. Tra di noi è capitato di avere opinioni diverse. Io l’ho sempre ascoltato, ma ho anche sempre deciso di testa mia. L’allenatore cammina perennemente sul ciglio di un burrone: se deve precipitare, meglio farlo per aver seguito le proprie idee".
Milan e Inter in mano ai cinesi -"Era destino che finisse così. Oggi un imprenditore, per quanto grande e con importanti mezzi finanziari come quelli di Berlusconi e Moratti, non può gestire da solo un club di respiro internazionale. La nuova realtà passa per le risorse dei gruppi arabi, cinesi e russi. Guardate la Premier: tutte le società più importanti, Leicester compreso, sono in mano a proprietà straniere. E’ una legge alla quale in Spagna si sottraggono per ora Real Madrid e Barcellona per la struttura particolare dei due club, mentre il Bayern è il colosso per eccellenza della Germania".
Sulla Juventus -"A Torino si sono mossi con intelligenza e hanno una risorsa fondamentale: lo stadio. La Juventus è riuscita anche a ricreare il famoso spirito di squadra di un tempo: giocatori come Buffon, Chiellini, Barzagli, Bonucci e Marchisio hanno dato un’impronta. Ricordate le frasi di Buffon dopo il Sassuolo? Riportò tutti all’ordine. Per lo scudetto non c’è corsa. Chi sta meglio tra Milan e Inter? Direi l'Inter, nonostante i sei gol incassati con il Tottenham. Mancini è al lavoro da un anno e mezzo, mentre Montella è appena arrivato".
Futuro -"Io dirigente dell'Inter? Lasciamo stare. Ho ricevuto diverse offerte negli ultimi tempi, ma in questo momento sto bene così, a seguire il calcio in tv in giro per l’Europa".
Premier League -"La partenza di Kanté è un brutto colpo per il Leicester. Era l’uomo dei recuperi, degli allunghi improvvisi, quello che dava l’impressione di giocare in 12. Lo United ha speso tanto e il ritorno di Pogba sarà il colpo dell’estate, ma in difesa vedo ancora problemi. Ranieri ha fatto benissimo a ripartire col basso profilo. Ci vuole saggezza dopo un’annata straordinaria. Se l’ambiente avrà mantenuto i piedi per terra, il Leicester potrà vivere un’altra stagione importante. E’ una squadra difficile da affrontare. Favoriti per la Premier i due club di Manchester e il Chelsea. L’incognita è che hanno un allenatore nuovo ma il City sta forse meglio: il calcio di Pellegrini non è lontano da quello di Guardiola. Lo United ha speso in tre anni più di 500 milioni per vincere solo una Coppa d’Inghilterra e ritrovarsi fuori due volte dalla Champions: questo dimostra che per vincere non basta il denaro", ha concluso Capello.
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