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L'EX MILAN E FIORENTINA

Adana Demirspor, Montella: “Con Balotelli tutt’ora ci sentiamo. Qui mi trovo bene”

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Le dichiarazioni di Vincenzo Montella, tecnico dell'Adana Demirspor nella massima serie turca, con il quale può andare in Conference League
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Parola a Vincenzo Montella. L'allenatore dell'Adana Demirspor, nella giornata di oggi ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di TMW, nella quale ha approfondito diversi temi interessanti, riguardanti la sua esperienza turca. Di seguito, le parole del tecnico ex Milan, Sampdoria e Fiorentina:

"Sicuramente quest'anno è stata una stagione migliore rispetto all'anno scorso. Abbiamo avuto modo di iniziare la stagione e per me c'è stata l'opportunità di conoscere meglio il campionato. Stiamo avendo un cammino regolare e siamo in una posizione di classifica privilegiata, lottando per l'Europa. Stagione altamente soddisfacente".

La qualificazione alla Conference League non dipenderà solo da voi. Dovrete fare il tifo per il Fenerbahçe... "Esattamente, Le prime tre vanno in Europa, la quarta dipende dall'esito della Coppa di Turchia. E in quest'ultima competizione delle squadre in corsa solo il Fenerbahçe è tra le prime tre".

Prossimo turno un derby tutto italiano con Andrea Pirlo, alla guida del Karagumruk "È una squadra in cui ci sono molti italiani tra allenatori e giocatori. Con Andrea c'è un bellissimo rapporto, lo considero un amico. Sta facendo molto bene anche lui, in questa seconda parte di stagione ancora meglio. Sarà bello incontrarsi".

Della Turchia si conosce soprattutto Istanbul. Com'è la vita ad Adana? "La vita dell'allenatore è molto statica, è uguale ovunque. Abbiamo la fortuna di vivere con lo staff accanto al centro di allenamento, in albergo. Ci dividiamo tra campo e albergo e qualche cena in città, che è a metà tra le tradizioni turche e occidentali. Stiamo molto bene, il clima è favorevolissimo. L'unica difficoltà reale è arrivata dopo il terremoto, percepisci le difficoltà delle persone oltre a qualche scossa ogni tanto. Negli ultimi mesi è stato sicuramente più difficile. Fortunatamente le strutture di allenamento non sono state colpite e sono state rese infatti centro di accoglienza con una quindicina di container doppi che ospitano una quindicina di famiglie".

Che impressioni hai avuto dal campionato turco? "Sinceramente me l'aspettavo peggiore. È un campionato dove ci sono giocatori magari non all'apice della propria carriera ma sicuramente importanti. Mi vengono in mente i vari Icardi, Mertens, Oliveira e Zaniolo del Galatasaray. Il campionato è molto meno tattico del nostro ma sicuramente con degli spunti interessanti".

La Turchia del calcio è famosa soprattutto per il clima infernale di certi stadi "Il calcio è molto sentito e io avevo un po' bisogno di emozioni. Ovviamente non tutte le squadre hanno un pubblico numeroso e focoso ma la maggioranza sì. È un pubblico che ti dà emozioni perché forse più di quello italiano sente molto la partita ed è molto partecipe delle sorti della squadra".

Anche ad Adana è così? "Ad Adana è molto numeroso, ci sono vicini. È un'emozione perché poi giocare senza pubblico è veramente complicato e noi facciamo questo mestiere soprattutto per le emozioni".

Questa passione ti permette anche di goderti una passeggiata in città? "Gli abitanti sono molto rispettosi. Ovviamente sono riconosciuto ma si riesce a fare una vita abbastanza normale".

Che obiettivi vi siete posti a inizio stagione? "Rispetto all'anno scorso il club ha abbassato il monte ingaggi, fatto plusvalenze importanti e questo non è semplice perché è difficile che ci siano dei trasferimenti interni che possano generarle. E in tutto questo abbiamo migliorato la posizione in classifica".

Quarto posto nonostante abbiate perso Mario Balotelli

"Abbiamo avuto un bellissimo rapporto e tutt'ora ci sentiamo, anche se c'è stato un atto finale che potrebbe dimostrare diversamente. Lui aveva la volontà di cambiare aria. Soffriva la distanza e già dalla fine della passata stagione aveva palesato a me e alla società le sue intenzioni. Il presidente lo ha accontentato.

Si è scritto anche di una lite con lui che ha sancito l'addio a fine stagione. "C'è stato uno screzio finale. E infatti è stata fatta una preparazione anche tecnica dal mio punto di vista programmando che lui non ci fosse".

Ti manca l'Italia? "Anche io sinceramente soffro un po' la lontananza, dalla famiglia più che altro però è il nostro lavoro. Ho il contratto in scadenza, sto valutando con il club la possibilità di scegliere se continuare o meno. Per me è importante sapere di potermi emozionare in un posto. E conterà sicuramente la volontà di avvicinarsi un po'. Non escludo comunque la possibilità di restare qui, perché mi trovo bene, il club è solido e il presidente ha ambizioni importanti. C'è tempo, adesso focalizziamoci sul finale di campionato e aspettiamo".

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