Tre punti con la Lazio per rivendicare la sconfitta maturata in Supercoppa.
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Moggi svela: “Nedved non voleva saperne della Juventus, era troppo innamorato di Roma”
Il curioso retroscena svelato da Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, legato al trasferimento di Pavel Nedved a Torino
La Juventus si appresta a sfidare gli uomini di Simone Inzaghi, nel match valido per l'ottava giornata di Serie A. Una vittoria consentirebbe alla squadra di Massimiliano Allegri di riprendere il passo scudetto dopo il pareggio maturato contro l'Atalanta lo scorso 1 ottobre. Le insidie non mancheranno di certo.
E proprio alla vigilia della sfida in programma domani pomeriggio all'Allianz Stadium, l'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, ha svelato un curioso retroscena legato al trasferimento di Pavel Nedved in quel di Torino. Era il 31 maggio 2009 quando, al termine di uno Juventus-Lazio, l'attuale dirigente bianconero, che in passato ha vestito la maglia biancoceleste dal 1996 al 2001, scelse di appendere le scarpette al chiodo.
"Avevo già l'accordo con Cragnotti, però Pavel non lo sapeva. Mi disse di voler restare alla Lazio, era innamorato del verde e dei campi da golf dell'Olgiata. Lasciai passare un paio di settimane e gli telefonai da Praga: gli spiegai che i campi da golf, bellissimi, c’erano anche al Parco della Mandria, dove risiedeva il dottor Umberto Agnelli - ha raccontato Moggi, intervistato ai microfoni del 'CdS' -, e l'invitai almeno a visitarli in segreto, per poi decidere con tranquillità il suo futuro. Accettò con cortesia ed organizzai un volo privato, però non mantenni il segreto: sparsi la voce tra i giornalisti, all'aeroporto c'erano fotografi e telecamere, a Roma si venne a sapere del blitz. Qualche tifoso la prese anche male, alla fine fu più semplice ottenere il sì. Sono felice di aver contribuito, anche attraverso quel sotterfugio, a costruire l'avvenire di un ragazzo eccezionale".
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