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Juventus, Sandro Mazzola sanziona Agnelli: “Chiedi scusa per gli striscioni su Superga. Le sentenze…”

Juventus, Sandro Mazzola sanziona Agnelli: “Chiedi scusa per gli striscioni su Superga. Le sentenze…”

Le parole di Sandro Mazzola, figlio del capitano del Grande Torino Valentino, riguardo all'inchiesta di 'Report' sugli striscioni ingiuriosi mostrati da alcuni ultras della Juventus nel derby del 23 febbraio 2014

Mediagol22

Non si placa la controversia sulla Juventus derivante dall'inchiesta del 22 ottobre di 'Report'.

Il club bianconero è stato, infatti, sanzionato dalla giustizia sportiva per aver venduto biglietti in numero superiore rispetto a quanto previsto dalla legge Pisanu e per aver favorito l'ingresso di materiale non autorizzato al secondo anello dello Stadium in occasione del derby contro il Torino del 23 febbraio 2014.

Il materiale citato, in particolare, consisterebbe in alcuni striscioni contenenti vergognosi riferimenti alla strage di Superga, incidente aereo avvenuto il 4 maggio 1949, a seguito del quale morirono diciotto giocatori del Grande Torino insieme al loro staff, in viaggio verso Lisbona per un'amichevole, tre giornalisti e quattro membri dell'equipaggio.

Nonostante il presidente Andrea Agnelli, che ha definito "canaglia" tali striscioni, abbia ribadito che la società non ha nulla a che fare con quel materiale e che gli autori di questo furono consegnati ai tempi alla giustizia e sono adesso rei confessi, secondo quanto emerso da alcune intercettazioni trasmesse nel corso di 'Report', in onda su Rai 3, sarebbe stato proprio il responsabile della sicurezza dello stadio, Alessandro D'Angelo, a trattare con gli ultras per far entrare gli striscioni incriminati nella struttura.

Sandro Mazzola, figlio di Valentino, capitano dei granata che morì nel disastro aereo, intervistato tra le righe del quotidiano 'TuttoSport', è tornato a parlare dei fatti avvenuti quattro anni fa e della presunta responsabilità del club bianconero nella vicenda:

"Guardate, sinceramente, io in cuor mio non solo non riesco a crederlo, ma proprio non ci credo che Agnelli sapesse del contenuto di quegli striscioni tremendi su Superga. Sì, probabilmente aveva il sentore di qualcosa che non andava, ma non di un fatto così grave. Spero che non venga fuori altro. Io sono abituato ad attenermi ai fatti, alle sentenze e a rispettare il lavoro degli inquirenti, in qualsiasi campo. Parimenti, con serenità, ad Agnelli dico di riflettere bene prima di dire certe cose, tipo appunto l’invito ad attenersi alle sentenze rivolto ai media. Le sentenze, o le accetti e le rispetti tutte, o allora non vale. Non mi risulta che nel conto degli scudetti, per esempio, la Juventus si sia mai attenuta alle sentenze. E ricordo quella volta che fu tirata una bomba carta in mezzo ai tifosi del Toro, in un derby. Cercarono di far credere che i granata se la fossero tirata da soli, ma non mi sembra che le sentenze abbiano stabilito questo. Se fossi stato in Agnelli intanto avrei chiesto scusa. Subito. In maniera netta, inequivocabile, senza se e senza ma. Anche se non ha responsabilità dirette, sono comunque i loro tifosi, la loro gente. E certo, d’istinto mi verrebbe da chiuderlo, quello stadio".