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Juventus, Bernardeschi elogia CR7: “La squadra era già vincente, ma Ronaldo ha portato qualcosa in più”

Juventus, Bernardeschi elogia CR7: “La squadra era già vincente, ma Ronaldo ha portato qualcosa in più”

Il fantasista bianconero spende parole al miele per il fenomeno portoghese: "E’ un esempio da seguire, ha una positività che trasmette a tutto l’ambiente"

Mediagol40

Parola a Federico Bernardeschi.

Il giovane talento della Juventus, futuro del calcio italiano, intervenuto ai microfoni di Tuttosport, si è raccontato tra sogni e obiettivi, svelando anche l'emozione di confrontarsi in allenamento, giorno dopo giorno, con Cristiano Ronaldo: "Avere vicino CR7 è un esempio per un ragazzo giovane, anche in una grandissima squadra come la Juve. Devi essere intelligente, ti stai allenando con il più forte del mondo, è una fortuna: devi prendere spunto da come si allena, cercare di rubare qualche dettaglio e farlo tuo. E’ come cavalcare l’onda, a me ha aiutato e sta aiutando. E’ un esempio da seguire, ovviamente restando fermo sulla tua personalità e sui tuoi obiettivi".

"Il Ronaldo giocatore lo conoscono tutti e personalmente l’ho sempre ritenuto il più forte del mondo - ha proseguito il fantasista classe '94 -, ho sempre preferito lui a Messi. Quello che ho scoperto è che è anche una persona eccezionale: un ragazzo umile e con una straordinaria positività. Una positività che trasmette a tutto l’ambiente, è contagiosa: è in questo che lo preferisco a Messi. Ricordo la finale dell’Europeo in cui dovette uscire per infortunio a metà primo tempo: in panchina faceva l’allenatore aggiunto, non ha smesso un attimo di incitare i suoi, di aiutarli di trasmettere quella positività di cui parlavo".

" La Juventus sul piano della mentalità vincente era già una società eccezionale - ha sottolineato l'ex Fiorentina -, senza niente da imparare da nessuno, ma l’arrivo di Cristiano ha portato ancora un qualcosa in più. Basta pensare all’espulsione di Valencia: il fatto che uno che ha vinto cinque Palloni d’Oro, cinque Champions e tutto il resto si metta a piangere perché è stato espulso la dice lunga sulla sua passione. Sono andato a dirgli di stare tranquillo, che è il più forte del mondo, perché non volevo vederlo piangere: non se lo meritava perché quell’espulsione era stata realmente ingiusta - ha concluso -".

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