In una lunga intervista concessa a Tiki Taka il portiere della Juventus, Gianluigi Buffon, si confessa toccando svariati argomenti.
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Buffon: “Farò le prossime amichevoli con l’Italia per senso di attaccamento. Ritiro dal calcio? E’ come morire…”
Il capitano dei bianconeri a 'Tiki Taka' parla di Totti, Nazionale, Napoli, Balotelli e tanto altro
Inizia parlando di Gattuso, che ha risollevato le sorti del Milan da quando si è seduto sulla panchina rossonera: "E' un ragazzo che ha studiato, che ha delle idee tattiche e giustamente si arrabbia quando lo si sminuisce dicendo solo che è solo grinta e temperamento". Su Donnarumma, giudicato da molti come suo erede: "Non l’ho incoronato io, lo ha fatto da solo perché ha grandi doti e si è meritato questa cosa con le splendide prestazioni che sta facendo". L'avversario più forte mai incontrato ha un nome: "Ronaldo il 'Fenomeno' è stato qualcosa di incredibile e poi quelli erano anni particolari e all'epoca sembrava un extraterrestre che giocava con degli umani".
Sull'addio di Totti al calcio giocato si esprime così: "Lo conosco dall'Under 15 della Nazionale. Abbiamo passato 25 anni di calcio insieme e non dico nulla di nuovo se affermo che lui insieme a Del Piero, Baggio, Cassano e Pirlo sono stati i più grandi talenti in assoluto per quanto riguarda la fase offensiva. Credo che lui abbia sofferto tanto quando ha strappato questo cordone che lo legava alla Roma e questo allontanamento dal ruolo di giocatore. Ma arriva il momento per tutti e bisogna prepararsi a un altro tipo di vita. Questa cosa non è semplice ma è inevitabile. Francesco ha detto che la voglia di giocare ci sarà sempre e questa cosa è normale, soprattutto per lui che è stato un protagonista così importante. Questa cosa ci sarà sempre, anche a 70 anni". Su un futuro da dirigente anche per lui, dichiara: "Ognuno di noi deve seguire la strada che sente dentro e la passione che cresce nella propria anima. Mi auguro di avere un'altra fiamma di passione che mi indichi un ruolo da poter seguire anche in futuro. Per chi vive di emozioni così forti come noi calciatori, lo smettere di giocare è come se fosse la 'prima morte' che si subisce.
Sulle parole pronunciate da Di Biagio: "Farò le prossime amichevoli con la Nazionale per un senso di fedeltà e attaccamento verso l'Italia". Riguardo la roboante vittoria del Napoli a Cagliari, e la lotta scudetto: "Non l'ho vista ma mi sembra che il Napoli non abbia avuto particolari problemi. Sicuramente psicologicamente si stava meglio a meno uno ma siamo una squadra da battaglia e sappiamo che se quest’anno vogliamo regalarci il settimo Scudetto c'è da fare qualcosa di strepitoso e straordinario perché il Napoli non sta veramente regalando niente".
L'estremo difensore spiega poi le tre finali di Champions perse: "Col Milan abbiamo sbagliato tre rigori su cinque, invece nelle ultime due abbiamo giocato contro squadre superiori, come il Barcellona dove abbiamo perso per episodi ma giocando alla pari. A Cardiff invece siamo stati troppo presuntuosi, pensavamo di giocarcela alla pari e se si ha questo pensiero col Real vuol dire che non abbiamo capito come affrontare una squadra come il Real Madrid". Infine, chiusura finale su Balotelli e il ritorno in azzurro: "Sarei felice se Mario tornasse perché avrebbe la possibilità di dimostrare che è maturato al 100%, potrebbe far vedere con continuità che è diventato un grande giocatore. Penso che Balotelli per quello che sta facendo negli ultimi due anni meriti di essere preso in causa anche per la Nazionale. E’ un grandissimo talento, non ha mai avuto grande continuità ma la speranza è che sia maturato al massimo. Solo in Totti ho visto la sua stessa potenza e precisione di tiro".
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