Guardava la finale del Mondiale nel 2014 sgranando gli occhi e sognando, un giorno, di poterla vivere da protagonista. Probabilmente, in cuor suo, mentre si gustava il match dal ritiro estivo del Palermo insieme ai compagni e connazionali, Munoz e Vazquez, era certo di poter coronare il desiderio professionale di una vita.
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Argentina, Dybala parla da leader: “Higuain sogna questa maglia, la gente lo vuole. Messi è un idolo, mie parole travisate”
L'attaccante della Juventus affronta con grande personalità alcuni temi spinosi legati alla Nazionale Argentina e punta alla finale del Mondiale in Russia che vuole vivere da protagonista
Paulo Dybala è cresciuto molto da quell'estate di qualche anno fa, non solo sotto il profilo tecnico e tattico ma anche sul piano del carattere e della personalità.
Il talento di Laguna Larga svezzato calcisticamente e sbocciato in Sicilia, con la maglia rosanero del Palermo, si è consacrato campione in un club capace di vincere sei scudetti di fila in Italia. Quella Juventus che lo ha monitorato ed inseguito a lungo, investendo una cifra importante sul suo cartellino e bruciando una concorrenza agguerrita e qualificata che circuiva il suo entourage ed il patron rosanero Maurizio Zamparini.
Fiducia ampiamente ripagata, quella riposta in lui dalla dirigenza bianconera, a suon di gol e magie sul rettangolo verde. Nonostante qualche fisiologico momento di appannamento, oggi Paulo è un punto di riferimento imprescindibile per la compagine di Massimiliano Allegri.
Maturato anche sul piano dialettico come conferma, ai microfoni di Tyc Sports, direttamente da Mosca dove giocherà un' amichevole con la sua Argentina contro la Russia.
Temi spinosi sui quali l'attaccante della Juventus non si tira indietro.
“Il Mondiale? La finale del 2014 l'ho vista in ritiro con il Palermo, insieme a Munoz e Vazquez, sognavo di giocarla. Adesso voglio farlo davvero, condividendo questa esperienza con i miei compagni. Devo lavorare e cercare di fare sempre il massimo per aiutare Messi e tutta la squadra. Avevo detto che è difficile giocare con Messi? Le mie parole sono state interpretate male, andando un po’ a cercare il pelo nell’uovo, io ho sempre detto parole molto belle su Leo, è il mio idolo, oltre ad essere una grande figura sia per me che per il gruppo. L’assenza di Higuain? La gente lo vuole, è un grande giocatore. Gonzalo dà sempre il meglio di sé, sogna di essere qui, ma non deve dimostrare niente”.
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