Focus, Palermo a nervi tesi: il rispetto dei ruoli e il muro del pregiudizio

Filippi ha sfruttato egregiamente la chance concessagli dal club e dal destino. Depositario di umori , idee e codici di ingresso, in termini nervosi e motivazionali di un gruppo di uomini e calciatori che conosceva a memoria. Ha ricostituito identità ed anima della squadra, restituendo sorriso, fiducia, autostima. Ha cucito addosso al Palermo il suo vestito, con cura ed efficacia è riuscito ad esaltarne i pregi e mitigarne i difetti.

Difesa a tre, grande abnegazione e compartecipazione corale in fase di non possesso, equilibrio e densità, pressing alto e raddoppi. Un calcio solido, pragmatico ed essenziale. Non solo ampiezza, ma anche interspazi e profondità, riconquista e transizione in verticale, catene laterali mix di gamba e qualità, sfruttamento delle linee interne. I senatori al centro del progetto, calciatori rivitalizzati e valorizzati al meglio, il cui rendimento è cresciuto esponenzialmente in ruoli e dinamiche tattiche maggiormente inclini alle rispettive qualità. Un Palermo sul pezzo, tosto ed elettrico. Rinsavito nella testa e nello spirito, in perfetta simbiosi con il credo calcistico e concettuale professato dal suo nuovo tecnico. L'ex vice di Boscaglia merita un plauso per la lucidità e la chiarezza di idee, eccetto un paio di incertezze figlie del noviziato, con cui ha saputo leggere ed interpretare situazioni e momenti.

Filippi ha stravolto e ribaltato radicalmente quanto proposto nella precedente gestione tecnica. Ottenendo più del massimo dalla squadra, capace di collezionare una media punti invidiabile e spingersi oltre i propri limiti ai playoff. Il tutto adottando modulo tattico, filosofia calcistica e strategia gestionale in totale antitesi con il suo predecessore. Circostanza eloquente e difficilmente confutabile che, al netto della stagione infelice di Boscaglia,  rivela come la rosa allestita in estate non fosse propriamente conforme, sotto vari punti di vista, a verbo calcistico e modus operandi del tecnico originariamente prescelto.

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