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Focus, Palermo a nervi tesi: il rispetto dei ruoli e il muro del pregiudizio

Il Presidente del Palermo protagonista di una conferenza stampa divisiva sul futuro del club: bilanci, propositi, incognite ed un nervosismo inspiegabile che ha coinvolto anche l'amministratore delegato, Rinaldo Sagramola

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Il presidente del Palermo, Dario Mirri, in conferenza stampa (Credit Palermo FC, 2021)

di Leandro Ficarra

Conferenza stampa ponte, tra vecchia e nuova stagione, dalla molteplice valenza: circoscrivere, analizzare ed elaborare il percorso compiuto dal Palermo di proprietà di Hera Hora al suo primo anno nell'universo del professionismo; illustrare linee guida di programmazione e contenuti del progetto tecnico-societario, unitamente ad ambizioni ed intendimenti, in vista della stagione calcistica 2021-2022. Tracciare un bilancio consuntivo, esaustivo e trasversale, che fungesse da nitida istantanea in merito a strategie, dinamiche e criticità che hanno caratterizzato il campionato appena concluso. Provando, al contempo, a fornire dati oggettivi ed esaurienti relativamente a basi, risorse effettive ed obiettivi realisticamente perseguibili dal club. Marcando confini e disegnando orizzonti, scandagliando ipotesi e scenari possibili in prospettiva futura.

Premesse ed auspici che hanno costituito la genesi dell'incontro tra Dario Mirri, presidente ed azionista di maggioranza del Palermo, e gli operatori dell'informazione tenutosi presso la sala stampa dello stadio "Renzo Barbera"lo scorso 4 giugno.

Il fine dell'imprenditore pubblicitario palermitano era chiaro ed incontrovertibile.

Trasmettere e far comprendere, a tutti coloro che hanno a cuore le sorti della compagine rosanero, i criteri fondanti che hanno ispirato decisioni topiche, filosofia di gestione, valutazioni complessive, l'insieme di mosse compiute in corso d'opera da proprietà e dirigenza durante la stagione.

Una panoramica trasparente, minuziosa e dettagliata, sotto il profilo finanziario, manageriale e squsitamente tecnico, utile a fornire risposte franche e pertinenti alle legittime domande di tifosi e cronisti. Missione compiuta?

Come spesso accade in questi casi, in cui l'oggettiva inconfutabilità dei fatti si intreccia con temi soggetti alla sfera dell'opinabile, le reazioni di appassionati, lettori e addetti ai lavori hanno delineato diverse correnti di pensiero.

Trasporto, fervore e l'indole accorata con cui Mirri ha strenuamente difeso l'operato e le scelte compiute da proprietà e  binomio dirigenziale, in una stagione anomala e complicata dal riverbero rovinoso dalla pandemia da Covid-19, salvata dal buon finale della squadra brillantemente guidata da Filippi, hanno fatto breccia nel cuore di una schiera di tifosi.  Una parte dei sostenitori ha apprezzato, una volta di più, trasparenza, dedizione ed attaccamento alla causa del numero uno della società siciliana. Un presidente emblema di serietà, rettitudine e spasmodico impegno, nonostante le oggettive difficoltà.

A fare da contraltare,  un movimento d'opinione divergente, che ha bollato come vacua, retorica ed evanescente la conferenza stampa del patron della Damir, ritenendola retorica e populista, priva di risposte e di una serena e costruttiva autocritica in riferimento agli errori gestionali e programmatici ascrivibili a vertici e management. Vizi di tempestività e valutazione che hanno pesantemente condizionato una stagione mediocre e al di sotto delle aspettative, il cui corso deludente è stato soltanto parzialmente riabilitato dall'egregio lavoro di Filippi e dei calciatori, capaci di ricompattarsi e spingersi ben oltre i limiti strutturali dell'organico. Raggiungendo l'obiettivo minimo del settimo posto e superando stoicamente due turni nei playoff. Posizione all'insegna del biasimo e della perplessità, sostenuta da coloro che hanno trovato nelle dichiarazioni di Mirri più incognite e slogan che chiarimenti e certezze su programmi e futuro del club di viale del Fante. Basteranno 5 milioni di budget per allestire una squadra di vertice? Arriveranno nuovi investitori? Come e quando verrà liquidato il socio uscente Tony Di Piazza? Dilemmi per molti ancora irrisolti.

Chiavi di lettura in antitesi, punti di vista diversi. Sogni e desideri che si scontrano con la cruda realtà.

Dubbi, speranze ed interrogativi si intersecano con fare tumultuoso e frenetico. Alimentando rivoli opposti che confluiscono nel medesimo fiume d'amore per il Palermo.

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