Antonio Cassano ed il suo ricordo di Davide Astori.
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Cassano ricorda Astori: “Era un ragazzo a modo, non potrò mai dimenticarlo. Dal mio caso nel 2011…”
Il messaggio di cordoglio di Antonio Cassano a seguito della morte di Davide Astori ed il ricordo del malore che ha colpito l'attaccante nel 2011.
Anche l'ex attaccante della Nazionale italiana ha voluto esprimere, in un messaggio rilasciato al 'Secolo XIX', il profondo cordoglio provocato dalla morte improvvisa e prematura di Davide Astori, difensore e capitano della Fiorentina scomparso ieri a 31 anni a causa di un probabile arresto cardiocircolatorio.
"Ho telefonato a un dirigente calcistico, per salutarlo. E me lo ha detto, mi ha raggelato. Nel pomeriggio mi sono messo davanti alla televisione a vedere Barcellona - Atletico Madrid, ma faticavo a seguire le azioni, avevo sempre in mente Davide. Lo avevo conosciuto in Nazionale, con Prandelli come commissario tecnico. Era educatissimo, timido, per bene, e sapete quanto io sia sincero. Quando si dice un ragazzo a modo, quello era Davide. Poi ci siamo affrontati da avversari, ci salutavamo con affetto e simpatia. Era piacevole parlare di calcio con lui. Era un ragazzo da dieci. Sono scioccato. Non può essersene andato così, ancora non ci credo. Sono drammi che fanno riflettere e sentire impotenti allo stesso tempo. Chi l'ha conosciuto non potrà mai dimenticarlo."
Un evento che segna l'ex centravanti di Milan ed Inter, attualmente svincolato, il quale nel 2011, colpito da un malore, è stato protagonista di un episodio analogo, che lo ha tenuto fuori dal campo per alcuni mesi ma che fortunatamente non ha comportato conseguenze per il numero 99:
"Dal mio caso del 2011 sono sensibilissimo. Ho iniziato a consultare internet, per capire. Da quando ho avuto io quel problema, i controlli sono diventati ancora più severi. Ero nel Milan, mentre tornavo da una trasferta a Roma sono svenuto sul bus che ci portava dall'aereo al gate. Mi hanno portato in ospedale e riscontrato un forame. Intervento chirurgico il 4 novembre e rientro in campo il 7 aprile. Era stato più difficile il recupero a livello psicologico che fisico."
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