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serie d
Intervista realizzata daLeandro Ficarra e Noemi Cusano
Un percorso intenso e gratificante in cui ogni singolo traguardo è stato conquistato con dedizione, spirito di sacrificio, lealtà e determinazione. Pietro Accardi è riuscito a conferire corpo e sostanza ai sogni coltivati fin da bambino. Nelle vesti di calciatore, grazie ad una carriera che lo ha visto conquistare una storica promozione ed esordire in massima serie con squadra della sua città, giocare in Europa League con la maglia del Palermo, divenire un calciatore di riferimento per un club prestigioso come la Sampdoria. Quindi la favola di Empoli, un biennio a dimenarsi ancora sul terreno di gioco, poi la parabola formativa oltre i confini del rettangolo verde. L'insediamento da Team manager nel 2014, il salto di qualità con la nomina a direttore sportivo della prima squadra nel 2016. Un incarico dirigenziale in seno ad un club modello virtuoso di gestione e managerialità in relazione a dimensioni e bacino di utenza. La possibilità di testare attitudini e competenza in un ruolo nuovo e ad ampio respiro, in un contesto che costituisce da sempre fucina e laboratorio di talenti di prospettiva, profili da forgiare che diventano progressivamente patrimonio tecnico del movimento calcistico italiano e talvolta internazionale. Il classe 1982 si racconta in nel corso di un'interessante intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it. Il nuovo Palermo di Mirri e Di Piazza, i profili mastice tra Empoli e Palermo in campo e sulla panchina, le esperienze professionali condivise con due tecnici di alto lignaggio come Sarri e Giampaolo, i gioielli transitati dalla Toscana ed approdati ai top club italiani e tanto altro...
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