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Kutuzov non perdona Masiello: “Quando lo vedo spengo la tv”

LECCE, ITALY - JANUARY 06:  Guillermo Giacomazzi of Lecce and Vitali Kutuzov of Bari  in action during the Serie A match between Lecce and Bari at Stadio Via del Mare on January 6, 2011 in Lecce, Italy.  (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)

Le dichiarazioni dell'ex attaccante bielorusso sul difensore dell'Atalanta, compagno di squadra ai tempi del Bari.

Mediagol97

Quando di mezzo c'è il calcioscommesse è difficile dimenticare.

A poche ore da Bari-Avellino, match valevole per il torneo cadetto che si svolgerà domani alle ore 15:00, spiccano le dichiarazioni del doppio ex Vitaly Kutuzov, che, nell’ambito di un’intervista rilasciata al portale tuttocalciopuglia.com, è tornato con delle parole davvero forti sulla sua esperienza in terra pugliese. Dall'intervista si evince come l'ex calciatore non abbia per niente perdonato l’ex compagno di squadra Andrea Masiello, oggi in forza all’Atalanta, per la nota vicenda legata al calcioscommesse.

Stiamo chiaramente parlando del famoso Derby delle Puglie dell'Aprile del 2012 tra Bari e Lecce, deciso proprio dall'autogol del giocatore che oggi si gioca l'Europa League con la Dea. Lo stesso Masiello ammise di fronte ai pm di aver effettuato quell'autorete volontariamente in cambio di denaro, motivo per cui fu squalificato dai campi di gioco complessivamente per 2 anni e 5 mesi.

Di seguito le dichiarazioni dell'ex attaccante bielorusso, che oggi si dedica al ruolo di portiere di Hockey su ghiaccio, militando nell'Hockey Club Diavoli Rossoneri Sesto San Giovanni.

“A Bari sono stato allenato sia da Conte che da Ventura, che poi si sono succeduti alla guida della Nazionale, parlano la stessa lingua a livello calcistico. All’inizio con Conte mi sembrava di fare le stesse cose precedentemente viste con Ventura, anche a Pisa. Ho appreso tanto da entrambi. Antonio aveva tutti gli ingredienti per diventare un grande allenatore: viveva con la squadra, chiedeva a ciascuno di noi come stessimo ogni singola mattina, aveva voglia di arrivare e tanta qualità. All’epoca fu fondamentale la presenza del professor Ventrone, il suo preparatore atletico, che ci faceva lavorare in maniera durissima, quasi al di là dei nostri limiti. Masiello? Quando lo vedo, spengo la televisione. Mi dispiace per lui perché è un buon calciatore, ma prima di essere giocatori, bisogna saper essere uomini”.