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Cessione Palermo: lo studio Scicchitano difenderà Follieri… ma sbaglia il nome

Cessione Palermo: lo studio Scicchitano difenderà Follieri… ma sbaglia il nome

Dopo le accuse di Zamparini, Follieri ha deciso di ricorrere ad uno studio legale

Mediagol0

Ha deciso di adire le vie legali Raffaello Follieri.

Le parole del patron del Palermo, Maurizio Zamparini, che aveva accusato l’imprenditore foggiano di aver fornito un documento falso, sono state ritenute “intollerabili” da Follieri e finiranno in tribunale. Almeno, questa è la promessa.

“Palermo Calcio: Scicchitano al fianco della Follieri Capital Limited”, così si legge sul sito dello studio legale romano che riporta il seguente testo: “Con un comunicato diramato alla stampa, la Follieri Capital Limited ha reso noto di aver dato mandato all’Avv. Prof. Sergio Scicchitano di tutelare l’immagine commerciale e professionale della società davanti alle autorità giudiziarie competenti. Il mandato riguarda la trattativa per l’acquisizione del Palermo Calcio e segue le dichiarazioni del Presidente Maurizio Zamparini, ritenute dalla Follieri ‘totalmente inveritiere’. Lo Studio Legale Scicchitano sarà al fianco di Massimo Follieri e della sua società in questa vertenza”.

Chi è Massimo Follieri? Si tratta di un errore. Lo studio legale - nota curiosa - ha sbagliato il nome del proprio assistito, forse confondendolo con il nome del giornalista che ha seguito e dato spazio per primo in questi mesi a questa vecchia conoscenza delle cronache giudiziarie e mondane d'Oltreoceano interessato a entrare nel Palermo Calcio, “finito in cella nell'agosto del 2008 - come si legge su Repubblica - per una condanna patteggiata a quattro anni e mezzo per quattordici capi d'imputazione, fra i quali truffa e millantato credito. Il finanziere pugliese rischiava 225 anni di prigione, e per la libertà vigilata il giudice aveva fissato la cauzione in 21 milioni di dollari”.

Raffaello Follieri, quarantenne originario di San Giovanni Rotondo, di recente aveva tentato di acquistare il cinquanta per cento del Foggia, non riuscendoci. Da agosto si era fiondato sul club siciliano, anche questa volta, con un nulla di fatto.

L’importante è che almeno in tribunale non si sbagli nome, altrimenti anche lì finirà tutto con un buco nell’acqua.