di Anthony Massaro
SERIE B
Cremonese, da Ballardini a Stroppa: trend, dati e quesiti su esonero dell’ex Palermo
Come da copione, la prima panchina in Serie B è saltata. Davide Ballardini non è più l'allenatore della Cremonese, dopo appena cinque gare dall'inizio del campionato. Le presunte responsabilità in termini di gestione tecnica, sinceramente, non appaiono tali da rendere comprensibile il sollevamento dall'incarico. Provvedimento che appare più di matrice relazionale ed interpersonale, legato ad un deterioramento dei rapporti tra proprietà, dirigenza e staff tecnico, figlio probabilmente di alcune insanabili divergenze di visione e concettuali. Percettibili - invece - nitidamente i suoi innegabili meriti sul rettangolo verde in questo intenso periodo della sua gestione. Sulla panchina grigiorossa.
Aver conferito equilibrio, coralità e riferimenti definiti nelle due fasi di gioco ad un gruppo estremamente numeroso e ripieno di "prime donne" calcisticamente parlando, non sembra poi essere cosa da poco. Rifugiarsi negli automatismi collettivi, nel radicato concetto di squadra, ha consentito alla Cremonese di tenere sempre degnamente il campo, di creare tanto, subire il giusto e fare la partita. I numeri prodotti dalla squadra grigiorossa sono certamente ascrivibili al lavoro del tecnico ex Palermo, utile a svilupparne un percorso virtuoso. Ballardini - a questo punto della storia - ha forse l'unico ma non certo trascurabile torto di aver accettato di rimanere, dopo la retrocessione dello scorso anno, senza avvertire la fiducia totale ed incondizionata della società che serve ad un mister per legittimare ruolo e concetti di lavoro nel quotidiano.
Si può disquisire sul modulo da adottare, sulla necessità di ritrovare concretezza, di coniare meglio l'assetto che coniughi equilibrio e indole propositiva. Non sulla bontà dell’operato di Ballardini relativamente alle risorse tecniche a disposizione, che sono ampie, ma estremamente numerose e non semplici da gestire ed assemblare sul manto erboso.
L'ex Genoa e Bologna tra le altre, si è sempre contraddistinto per l’anomala rapidità, in qualità di tecnico subentrante, con cui ha sempre saputo dare un’impronta nitida e tangibile alle squadre da lui guidate in termini di identità tattica, impianto di gioco, mentalità. Il mister romagnolo, classe 1964 ha spesso mostrato personalità e schiena dritta nell'interpretazione del ruolo, anche quando gli è stato concesso di iniziare la stagione dal primo minuto. Anche se i numeri dicono che sono quasi vent’anni che Ballardini non inizia e finisce un intero campionato alla guida di un club. La conquista della semifinale di Coppa Italia, dopo aver collezionato due scalpi eccellenti come Roma e Napoli, sbancando l'Olimpico e il Maradona, così come l'entusiasmante rincorsa salvezza dopo aver ereditato una situazione in classifica disastrosa, resteranno pagine lodevoli nella storia del club lombardo.
FOCUS ON
—La Cremonese è attualmente undicesima in classifica, ha totalizzato sei punti: una vittorie, tre pareggi ed una sconfitta. Il match costatogli la panchina all'allenatore di Ravenna, è stato l'ultimo, in trasferta contro la Reggiana. Sfida terminata 2-2, con un dislivello sul numero di conclusioni prodotte tra le due squadre disorientante. La squadra lombarda ha calciato ben trentasei volte, la formazione di Nesta solo sette. Il dato è abbastanza eloquente per comprendere che si tratta di un risultato bugiardo, quello rimediato dai grigiorosso al Mapei Stadium.
La scaletta dei numeri è soltanto iniziata, i dati che attestano la qualità del lavoro profuso da Davide Ballardini in quest'inizio di stagione sono diversi e documentano dati di fatto insindacabili, che potrebbero portare tifosi o semplici appassionati, ad una accurata e minuziosa riflessione in merito all'opportunità, sul piano squisitamente tecnico e calcistico, dell'esonero del tecnico romagnolo.
Il club del presidente Francesco Dini è la squadra che ha calciato di più in Serie B fino a questo momento: 115 volte, il secondo è il Venezia con 70 conclusioni, per far rendere l'idea. Medesimo discorso per quelle in porta, con la Cremo davanti a tutti. I passaggi lunghi e profondi, tra le fila lombarde, sono quelli con la percentuale più alta di completamente. Vazquez e compagni rappresentano la compagine che produce più azioni per liberare un giocatore al tiro. Di conseguenza, anche il tasso di passaggi completati per permettere ad un giocatore di calciare è quello più alto della categoria. La squadra ormai presa in mano da Stroppa, è anche terza per contrasti vinti, prima per quelli nella trequarti offensiva e la più vincente nei duelli aerei. Il gruppo trascinato da Massimo Coda in attacco, gestisce - anche - il maggiore numero di palloni nell'area di rigore avversaria di tutto il campionato di Serie B.
Sicuramente sul piano della proposta ci sono diversi aspetti perfettibili e migliorabili. Non c'è mai stato un gioco brillante o un pressing asfissiante nella fase di non possesso, ma nel calcio c'è un fattore che dall'inestimabile peso specifico: la capacità di creare occasioni da gol, e chi produce ed implementa un alto indice di pericolosità in fase offensiva ogni settimana, partita dopo partita, non può che essere sulla strada giusta. Sicuramente cattiva sorte e qualche leggerezza difensiva hanno fatto il loro, ma all'alba della stagione, l'esonero di Davide Ballardini pare scelta obiettivamente discutibile. Tocca adesso a Giovanni Stroppa unire a questa enorme produzione offensiva, equilibrio, compattezza e concretezza, unitamente ai tanto richiesti risultati, che non hanno dato ragione all'allenatore esonerato pochi giorni fa.
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