Catania oggi fa rima con pareggio. A Melfi gli etnei racimolano il sesto pari in nove gare disputate, addirittura il quinto pareggio consecutivo lontano dal Massimino, con Russotto e compagni incapaci di dare continuità alla prestazione vincente di domenica scorsa contro il Messina. Approccio, fluidità di gioco, feeling con la rete, pressione. Ancora oggi dopo nove giornate non si è capito effettivamente quale sia il problema dei rossazzurri, isterici ed altalenanti all'interno della singola partita e nel percorso in campionato.
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Melfi-Catania 1-1, editoriale: alla ricerca della continuità…
Il Catania non riesce a trovare continuità e dopo la vittoria con il Messina incappa nell'ennesimo passo falso stagionale.
La trasferta in Basilicata ha consegnato una squadra ancora una volta impacciata e poco lucida per quanto riguarda l'approccio mentale. Un primo tempo praticamente non giocato contro una squadra, il Melfi, apparsa limitata dal punto di vista tecnico-tattico e quasi mai presente nella metà campo etnea. Serve qualcosa in più, serve meno frenesia, serve il Catania. Oggi questa squadra sembra troppo isterica e ancora incompiuta, nonostante di certo non manchi la voglia e l'impegno.
Dodici punti in nove giornate: numeri che non esaltano, anzi. Il Catania segna poco in trasferta ed è vero che tutte le avversarie quando affrontano i rossazzurri danno il massimo, ma non può essere una giustificazione. Nemmeno la condizione fisica o la pressione ambientale possono rappresentare degli alibi perchè si commetterebbe un errore. Serve una soluzione da parte del tecnico, visto che è lui ad avere la cognizione completa a trecentosessanta gradi dello spogliatoio e dell'allenamento settimanale.
In una situazione diversa, con un passato dissimile da quello di Catania, qualunque tecnico sarebbe in discussione; non Pino Rigoli. L'allenatore non si tocca, questo il diktat dell'Amministratore Delegato, Lo Monaco, ma certamente non si può accettare in maniera inerme una prestazione assolutamente non sufficiente o consona rispetto al blasone della piazza e alla caratura dell'organico. Adesso Lecce e Paganese, due gare consecutive tra le mura amiche, ma senza proclami e senza ingiustificata euforia. Impossibile prevedere qualcosa, impossibile ipotizzare che tipo di Catania vedremo. Si vive alla giornata, ma con la speranza che la situazione possa cambiare nel più breve tempo possibile.
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