Scene da guerriglia urbana allo stadio "Euganeo" nel corso della finale di andata di Coppa Italia di Serie C tra Padova e Catania. Un gruppo di ultras rossazzurri, durante l'intervallo, ha sfondato il cancello del proprio settore, entrando nella tribuna occupata dai tifosi biancoscudati, lanciando fumogeni e distruggendo gli striscioni. Altri, invece, lanciando petardi, hanno fatto invasione di campo.
CATANIA
Catania-Padova a porte chiuse? Cosa rischia il club etneo dopo gli scontri dell’Euganeo
Immediato l'intervento della polizia, con gli agenti che - una volta riportata la calma - hanno portato via una decina di supporters catanesi. Dopo una sospensione di circa quindici minuti, la partita è poi ripresa, terminata con il risultato di 2-1 in favore dei padroni di casa: in gol per i veneti Palombi al 12' e Crisetig al 25', gli etnei hanno accorciato le distanze con Monaco al 22' del secondo tempo.
Intanto, sono sei gli ultras del Catania che sono stati arrestati, otto gli agenti feriti, tra cui un dirigente della polizia in terapia intensiva per un malore cardiaco. Per l’intera nottata, infatti, gli uomini della polizia di Padova, supportata dalla Digos di Catania, hanno visionato i filmati degli incidenti. E adesso cosa rischia il Catania? Diverse le ipotesi: secondo quanto riportato da "La Sicilia", si va da un'ammenda pecuniaria pesante, alla squalifica del campo, all’imposizione di disputare alcune gare a porte chiuse. In questo caso, il match di ritorno di Coppa Italia, in programma il 2 aprile al "Massimino", potrebbe disputarsi senza pubblico o in un campo neutro. Seguiranno aggiornamenti...
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