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Carpi-Catania 0-0: salvezza amara. E ora?

Mediagol8

Triplice fischio e rompete le righe... In silenzio e senza festeggiamenti. Si conclude così, mestamente, il campionato del Catania che raggiunge la salvezza sul campo del Carpi in.

Poche soddisfazioni (eccezion fatta per la striscia di cinque vittorie consecutive) e soprattutto tanta coerenza nel non riuscire mai ad essere un gruppo convinto e convincente. Testa e gambe hanno in continuazione minato il lavoro fatto nel corso dei mesi, ed è inevitabile a questo punto porsi qualche interrogativo anche sul futuro. Una squadra che chiude la stagione in questo modo di certo è un organico che non ispira piena fiducia, ma che al contrario viaggia in maniera altalenante e umorale. Ecco perché non è escluso che, eccezion fatta per uno zoccolo duro, il mercato estivo potrà vedere gli etnei protagonisti nelle trattative in uscita.

Altro aspetto su cui riflettere è legato alla gestione societaria. Se la rosa è instabile, la responsabilità va attribuita alla società (oltre che all'allenatore); se per due anni di fila gli infortuni si ripetono come una calamità divina, la colpa è della programmazione e delle scelte societarie; se si susseguono sette allenatori e viene totalmente trasformato l'organico, vuol dire che le decisioni societarie sono state errate; se il bilancio inizia a non sorridere più... Vabbè la risposta la sapete. Allora sorge spontanea una considerazione: come ci si può fidare di questa società anche in futuro?

Il presidente sembra essere orientato a confermare Cosentino nelle vesti di amministratore delegato: perché? I risultati parlano chiaramente, ma visto che Cosentino rimane per il presidente comunque una risorsa, almeno la speranza è che possa essere coadiuvato da un dirigente esperto e con ampi poteri gestionali. Programmazione e competenza. Dovranno essere queste le parole chiave in vista del prossimo anno, con la speranza di poter ricucire anche il rapporto tra la dirigenza e la tifoseria. Altro capitolo, altra storia; ma intanto si chiude forse quello che è stato il periodo più amaro e disastroso dell'era Pulvirenti.