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Tevez verso l’addio ai milioni cinesi: “Mi manca la maglia del Boca, ho appuntamento col presidente”

Tevez verso l’addio ai milioni cinesi: “Mi manca la maglia del Boca, ho appuntamento col presidente”

Il fantasista ex-Juventus tentato dall'ennesimo ritorno in Argentina.

Mediagol3

"Il Boca mi manca. Vedere le partite dalla Cina è difficile. Mi mancano le domeniche, perché era il giorno in cui indossavo la maglia del Boca, andavo alla Bombonera ed ero felice".

Questo il nostalgico pensiero di Carlos Tevez, intervistato da Super Mitre, una nota radio argentina. L'ex numero 10 della Juventus era arrivato in Cina meno di un anno fa diventando il calciatore più pagato della storia, ma dopo pochi mesi a Shanghai sembra di nuovo sul punto di tornare alla Bombonera. "Tornerei per i tifosi, per la gente, sono le cose che mi motivano e che metto nella bilancia quando penso di tornare. Quello che mi piace di più è tornare e sentire la tifoseria del Boca, fare felice la gente del club che amo".

Tra i maggiori sponsor ci sarebbero i gemelli Schelotto, passati anche dal Palermo e oggi alla guida del Boca, ma l'attaccante argentino nega di aver ricevuto particolari proposte. "Con loro di questo non parliamo tanto, di solito le nostre conversazioni riguardano solo il calcio e la mia famiglia. Il vero motivo che potrebbe spingermi a tornare? Io credo che sia quello di tutti i tifosi: vincere la Copa Libertadores. Ma attenzione, è difficile andar via dalla porta principale in questo club, perché se vinci la Libertadores poi ti diocno che non ti puoi ritirare così, che devi rivincerla e così non non si finisce più".

Il suo secondo addio alla squadra che lo ha lanciato ha lasciato più di una ferita nel cuore dei tifosi. "Se qualcuno si fosse sentito tradito lo capirei, ma vorrei che qualsiasi critica dovessero rivolgermi fosse espressa con rispetto. Se dovessi tornare so già che dovrei dimostrare qualcosa e che dovrei giocare a un livello più alto di quello che avevo. Non è che perché sei Tevez e sei un idolo devi smettere di dimostrare".

L'Apache però non si dice pentito. "Era arrivato il tempo. Il giorno in cui abbiamo perso la coppa non stavo già più bene e ho chiesto di andare via in tre giorni. Non era rispettoso per colleghi e tifosi come stavo giocando e dovevo decidere. Mi ha saturato la parte extracalcistica. Quello che mi dava la forza era l'entrare alla Bombonera e sentire il calore dei tifosi, era una sorta di spinta fisica per me, ma durante la settimana soffrivo molto, succedeva sempre qualcosa. Adesso torno per le vacanze, ma devo tornare indietro. Non vedo il presidente da quando abbiamo vinto il campionato, ma ora ci incontreremo e parleremo di tutto. Come ho detto già due mesi fa sto bene qui in Cina, ovviamente però non ho ancora preso una decisione e in questi 10 giorni a Buoenos Aires vedremo cosa succederà".