La parola a Gian Piero Gasperini.
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Gasperini: “Gomez è pronto per il Barcellona, ecco chi vince la Champions. Quando Maradona mi diede del figlio di…”
L'intervista all'attuale tecnico dell'Atalanta, Gian Piero Gasperini, che si racconta tra passato e presente
Intervistato da Il Corriere dello Sport, l'attuale tecnico dell'Atalanta (ex coach, tra le altre, del club rosanero) si è raccontato tra passato e presente, soffermandosi sulle esperienze professionali precedenti alla panchina degli orobici e svelando alcuni interessanti retroscena relativi alla propria carriera da allenatore ma anche da giocatore. Di seguito un estratto delle dichiarazioni rilasciate dal trainer originario di Grugliasco, anche per ciò che concerne le favorite per la vittoria finale in Champions League.
Chi vince la Champions?
"La Juve è bella tosta, con Ronaldo. A me sono piaciute altre versioni in passato, assolutamente in grado di competere per quella che non deve essere un'ossessione. Ma questa ha il marchio di fabbrica, la consapevolezza: può infilarsi fino in fondo al vialone e spuntarla su Manchester City e Barcellona".
Un pomeriggio a Torino e la firma vicina con il Napoli.
"Ormai otto anni fa. De Laurentiis mi chiese riservatezza, era in compagnia del suo amministratore Chiavelli. Ho sempre pensato che avrebbe riconfermato Mazzarri e andò proprio così. Ma quei momenti diventarono buffi alla richiesta di un caffè".
Il caffè?
"De Laurentiis mormorò 'diamoci del tu, ma almeno mi offri un espresso?'. Eravamo a casa mia, io mezzo imbranato, vidi le cialde e gli sussurrai 'guarda lì, te lo sai fare da solo?'. Risate".
Una data: 5 marzo 1989.
"La manata a Maradona in un Pescara-Napoli? Allora si potevano indossare gli anelli in campo, mi girai fortuitamente e gli aprii il labbro. Impressionante. Lui mi gridò "hijo de puta", pensando che lo avessi fatto apposta. A Napoli per un po' mi hanno odiato, come se fossi il peggior nemico".
Gomez in un aggettivo.
"Uno non basta. Il Papu è l'esaltazione dell'ex finalizzatore, aveva segnato 16 gol, che diventa tuttologo. Uomo squadra, faro, catalizzatore. Ora è pronto".
Per cosa?
"Per il Barcellona".
Boom.
"Mi creda, si fidi".
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