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MILAN-PALERMO: le pagelle di Mediagol

voti di Francesco Graffagnini PALERMO SIRIGU 7 Nella sua ultima apparizione al “Meazza”, contro l’Inter, aveva subito 5 gol: stavolta esce imbattuto dalla “Scala del.

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voti di Francesco Graffagnini PALERMO SIRIGU 7 Nella sua ultima apparizione al “Meazza”, contro l’Inter, aveva subito 5 gol: stavolta esce imbattuto dalla “Scala del calcio” grazie alla prestazione maiuscola dei suoi compagni di reparto e ad alcuni suoi interventi nel finale di gara. Nel primo tempo risulta essere sicuro in alcune uscite di pugno e non deve praticamente mai intervenire tra i pali: gli attaccanti milanisti, infatti, si rendono pericolosi, ma non riescono a inquadrare lo specchio della porta. La musica cambia nella ripresa, soprattutto quando i padroni di casa si gettano in avanti, sotto di due reti. Di conseguenza Sirigu, che al 58’ viene graziato da Borriello che non sfrutta uno dei pochi errori di Bovo, è chiamato in causa in un paio di circostanze: nega la rete a Inzaghi poco dopo il 70’, facendosi trovare pronto su un colpo di testa ravvicinato dell’attaccante rossonero; si oppone a un tiro violento, ma centrale di Flamini al 78’; compie un autentico capolavoro all’87’, smanacciando in angolo una conclusione di Zambrotta, con un riflesso “felino” e, infine, dice grazie a Pato che tira debolmente nel secondo minuto di recupero. SARACINESCA CASSANI 6,5 Prova dai due volti per il terzino destro rosanero, che ha la sfortuna di dover fronteggiare l’avversario più in forma e ispirato: il brasiliano Ronaldinho, che sembra tornato sui livelli di qualche anno fa. Riesce nell’impresa di limitare il verdeoro, sempre pronto alla giocata ad effetto e particolarmente propenso a “ubriacarlo” con le sue irresistibili finte. Cassani, però, trova anche il tempo per frenare Seedorf quando si allarga (buono un recupero sull’olandese al 33’) e per spingersi in avanti, dalle parti di Antonini, contribuendo alla manovra offensiva palermitana. Inoltre, l’ex giocatore del Verona si permette anche qualche giocata di classe, come il tiro al volo dalla distanza, che finisce fuori al minuto numero 36 e come il tunnel con cui salta Ambrosini al 56’. In definitiva, quindi, non riesce a bissare l’esibizione perfetta di cui si era reso protagonista contro l’Inter solo a causa delle verve dell’ex Pallone d’Oro, che oggi avrebbe fatto venire il mal di testa a chiunque. STOICO BALZARETTI 6+ Partita generosa per l’esterno difensivo di sinistra della compagine di Delio Rossi. Balzaretti sembra soffrire nei primi quarantacinque minuti: dalla sua parte, infatti, agiscono Zambrotta e Abate, che spesso si sovrappongono, creando superiorità numerica, con il terzino della Nazionale italiana che cerca e trova spesso il fondo per il cross. Dopo aver limitato i danni anche grazie all’apporto del compagno Bresciano, in alcune occasioni, il difensore rosanero cresce nella ripresa: si porta anche in avanti, dove lo si era visto raramente nella prima frazione di gioco e, soprattutto vince un paio di contrasti, esaltandosi negli uno contro uno, in cui si trova di fronte il subentrato Pato. Emblematico, in tal senso, l’anticipo con cui recupera palla all’80’, portando di forza la sfera fuori della sua area. COMBATTENTE BOVO 7 Dopo qualche apparizione non eccelsa, Bovo ritorna su buonissimi livelli nella gara odierna contro il Milan. Insieme a Kjaer, guida il reparto con attenzione e con tempismo, due qualità che non avevano caratterizzato in pieno le sue ultime partite. Stavolta, inoltre, il centrale romano risulta essere continuo e sicuro per tutto l’arco dell’incontro. Incrocia parecchio volte Borriello, unica punta mandata in campo da Leonardo, che inizialmente rinuncia a Pato, e contro il centravanti meneghino fa valere la sua forza, aiutandosi anche con l’esperienza. Al 24’ anticipa di testa, con decisione , Abate, fa lo stesso al 54’ su Borriello, che però sei minuti dopo gli sfugge senza trovare la via della rete. Infine, viene saltato da Inzaghi al 79’, con Kjaer che rimedia, ma prima e dopo questi due episodi, era stato protagonista di parecchi rinvii, soprattutto di testa, al centro dell’area rosanero. SICURO KJAER 7,5 Prestazione da incorniciare per il centrale danese che contro il Milan sembra ritornare la diga invalicabile delle giornate migliori. Anche lui deve fronteggiare Borriello: gli concede pochissimi spazi, puntando molto sull’anticipo e sfruttando un senso della posizione che appare impeccabile. Già al 1’ chiude con decisione su Seedorf, successivamente al 41’ mette in angolo, vincendo un contrasto con lo stesso Borriello e al 44’ svetta al centro dell’area, mettendo fine a una situazione pericolosa. La sua prova non cala d’intensità nemmeno nella ripresa, durante la quale è autore di un paio di salvataggi determinanti: al 55’ recupera un pallone importantissimo, perso da Liverani a centrocampo, e al 79’ si “immola” su Inzaghi, sfuggito in dribbling a Bovo. ROCCIA LIVERANI 7 Dopo aver scontato la squalifica, successiva all’espulsione contro il Chievo, l’ex capitano del Palermo torna a guidare il centrocampo rosanero in quel di “San Siro”: dona geometria e fantasia alla manovra corale, segnalandosi anche per un paio di palle recuperate e per un pressing deciso nei confronti di Pirlo, suo alter-ego milanista, che non è protagonista di una prova esaltante anche grazie alla grinta nei contrasti diretti del numero 11 palermitano. Al 4’ è caparbio nell’evitare che Borriello lo salti vicino all’out sinistro, al 55’ prima si esibisce in un palleggio nella zona nevralgica del campo, in seguito perde pericolosamente palla, in uno dei pochi errori personali dell’intero match. Da incorniciare alcuni suoi lanci di sinistro che fanno in modo che l’intera squadra riesca a salire e sfruttare le corsie esterne, in fase di attacco. METRONOMO NOCERINO 7 Anche il centrocampista campano contribuisce in maniera determinante alla vittoria odierna: la sua grinta, infatti, appare fondamentale nei duelli che si sviluppano a centrocampo, con gente esperta come Ambrosini. La sensazione, quindi, è che Nocerino appaia preciso e determinato nelle operazioni di copertura e, allo stesso tempo, propositivo nell’apporto dato nello sviluppo della manovra offensiva. Al 3’ arriva anche a insidiare Dida, ma la sua conclusione, arrivata dopo una respinta del portiere brasiliano su un sinistro di Bresciano, termina alta sopra la traversa. Al 54’, invece, è autore di un cross al centro, che, però, Simplicio non riesce a sfruttare di testa. In definitiva l’ennesima prova positiva, da quando è stato “rispolverato” da Delio Rossi, dopo essere partito, precedentemente, dalla panchina in un paio di circostanze. GRINTOSO BRESCIANO 7,5 Torna ad esultare a “San Siro”, esibendosi nella nota “statua”, come successo un paio di stagioni fa proprio contro il Milan. Sin dall’inizio manifesta una certa voglia, rendendosi protagonista soprattutto in avanti: al 28’ va anche vicino alla rete, ma la sua conclusione termina fuori, dopo un preciso invito di Cavani. La sensazione, però, è che il suo contribuito in fase di copertura, nel centro-sinistra non sia ottimale: da quella parte infatti imperversa Zambrotta, che con l’aiuto di Abate mette in difficoltà Balzaretti, che forse andrebbe supportato meglio. L’australiano, comunque, cresce nella ripresa e arriva al gol al 61’, facendosi trovare pronto al centro dell’area milanista, dopo un anticipo di Ambrosini su Pastore. Corre fino al 94’, coniugando buoni interventi difensivi e un paio di intuizioni, da cui nascono alcune pericolose ripartenze. BIONICO SIMPLICIO 6 La sensazione è che quasi per l’intero primo tempo il brasiliano sia il rosanero “meno in palla” nel centrocampo mandato in campo al “Meazza” da Delio Rossi. Nonostante ciò, riesce a farsi notare per alcune giocate, come un grande lancio, datato 12’, con cui smarca Cavani che però in seguito perde palla. Al 30’, però, è protagonista di una conclusione velleitaria da posizione siderale, con la palla che finisce abbondantemente fuori dalla porta difesa dal suo connazionale Dida. Nella ripresa, al 54’ arriva in ritardo su un cross di Nocerino, mancando di poco il 2-0 rosa, che arriverà poco dopo e viene sostituito cinque minuti dopo: poco prima si era toccato la coscia e, quindi, il cambio con Pastore può essere stato causato anche da una condizione fisica non perfetta. A FASI ALTERNE MICCOLI 8 Minuto 61: il Milan attacca poiché deve recuperare lo svantaggio, il Palermo riesce a recuperare palla con il “Romario del Salento”, che prima salta agevolmente Nesta con un pallonetto, poi sulla fascia sinistra compie un capolavoro, aggirando anche Antonini con una “veronica” e mettendo la sfera al centro per Pastore, poi arriva il 2-0 di Bresciano. L’impressione è che basterebbe questa immagine, relativa a due autentiche magie, per descrivere l’ennesimo pomeriggio in cui Miccoli dimostra di essere un campione, capace di mettere il proprio marchio indelebile su un risultato con alcune giocate. Poco prima, il numero 10 palermitano aveva firmato pure l’1-0 con una conclusione di destro perfetta, che aveva portato a sei il suo bottino di reti in campionato. La sua grande ispirazione si era già vista, dopo appena 40 secondi di gioco, in occasione di uno slalom tra due rossoneri a centrocampo, successivamente al 2’ aveva servito Cavani e al 7’ aveva mandato alto, sugli sviluppi di un contropiede. Sostituito a sorpresa al 57’ dimostra la maturità tipica di un vero capitano, abbracciando il tecnico Delio Rossi. SUBLIME CAVANI 6 La sua generosità esibita nei ripiegamenti dopo il 2-0 di Bresciano sembra scontrarsi con l’egoismo che caratterizza alcune sue conclusioni, e successivi errori, in avanti. L’uruguaiano, infatti, anche al “Meazza” non appare sfruttare al meglio delle situazioni favorevoli: al 2’ manda sciaguratamente fuori, da buona posizione, su assist di Miccoli, si ripete al 65’ e al 72’ ignorando i compagni e, di conseguenza, fallendo il 3-0 in due pericolosi contropiede. Tra le note liete del primo tempo, la caparbia con cui riesce a servire Bresciano al 22’ e la grinta in virtù della quale recupera palla sul fondo dieci minuti dopo. Chiude inseguendo continuamente gli avversari e cercando di tenere palla negli ultimi metri dell’area rossonera, fino alla sostituzione del 90’ con Goian. SUFFICIENTE PASTORE 6 (entrato al posto di Simplicio) Come era successo contro il Cagliari, parte dalla panchina e fa il suo ingresso nel terreno di gioco nella ripresa: rispetto alla gara interna contro i sardi, però, a Milano risulta meno efficace. Perde, infatti, qualche pallone di troppo, anche se limita, saggiamente, i giochi di prestigio. Riesce, comunque, a entrare nella rete del raddoppio di Bresciano, quando sembra a un passo dalla prima rete in rosanero, che gli viene negata da un recupero di Ambrosini. La sensazione è che, usufruendo di spazi liberi possa essere devastante. IN CRESCITA BUDAN 6 (entrato al posto di Miccoli) Perde il ballottaggio con Cavani e, quindi, parte ancora una volta dalla panchina: subentra a Miccoli e gioca una mezzora scarsa, in cui non arriva mai alla conclusione, ma fa valere le sue doti fisiche nel difendere la palla negli uno contro uno, a pochi passi dalla porta difesa da Dida. UTILE GOIAN S.V. (entrato al posto di Cavani) Rossi lo manda in campo negli ultimi quattro minuti di recupero per guadagnare tempo e per far rifiatare la squadra, che deve fronteggiare gli ultimi, disperati assalti del Milan. SENZA VOTO All.Rossi 7,5 A “San Siro” arriva la sua prima vittoria in trasferta della stagione, la seconda consecutiva, dopo il successo arrivato domenica contro il Cagliari. Sceglie ancora Simplicio rispetto al giovane Pastore, nel ruolo di trequartista dietro le punte, e continua a dare fiducia a Cavani, preferendolo a un Budan, che contro il team di Allegri era apparso in grande spolvero. Il campo dà ragione a tutte le sue scelte, anche a quella del cambio di Miccoli con il croato, che aveva stupito quasi tutti. La sua squadra dà l’impressione di essere simile a quella di Ballardini: i rosanero, infatti, puntano molto sul gioco palla a terra e sul pressing, limitano i lanci lunghi e sfruttano al meglio le geometrie di Liverani e la fantasia di Miccoli. Rispetto al tecnico laziale, può pure contare su “El Flaco”, che appare in crescita a livello tattico. In definitiva tre punti, frutto di un capolavoro, che ridà al Palermo, ciò che era stato perso contro l’Inter: raramente in futuro si vedranno contro il Milan squadre così messe bene in campo e a lungo padrone del pallino del gioco. MILAN Dida 6; Zambrotta 6, Nesta 6-, Favalli 5,5; Antonini 6; Ambrosini 5,5 (dal 32 Flamini 5), Pirlo 5; Abate 5,5 (dal 6 st Pato 4), Seedorf 5,5 (dal 24 st Inzaghi 6), Ronaldinho 7; Borriello 6+. All.: Leonardo 5,5. Arbitro: Bergonzi 6,5 Direzione più che sufficiente per il fischietto di Genova, che nel primo tempo appare molto fiscale: fa ripetere, infatti, una rimessa dal fondo poiché Nesta riceve palla da Dida ancora all’interno dell’area di rigore rossonera e decreta anche la ripetizione per alcune punizioni battute con sfera in movimento. Nonostante ciò, comunque, non compie errori decisivi, tenendo in mano una gara, in cui si registra la sola ammonizione di Liverani. Valutando non degno del rigore un contrasto dubbio tra Kjaer e Borriello all’interno dell’area di rigore palermitana: la sensazione è che a strattonarsi siano entrambi.