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ZAMPARINI: “IACHINI RIMANE. IO PER LA A…”

ZAMPARINI: “IACHINI RIMANE. IO PER LA A…”

L'intervista al patron

Mediagol40

di Claudio Scaglione

Il successo maturato al Barbera contro la Reggina ha permesso al Palermo di godere di sette match-points, sette, quante sono le giornate rimanenti fino al 31 maggio, quando si concluderà il campionato. Adesso tra i rosa e la Serie A vi è solo l’aritmetica.

Sembra che la sua promessa ai tifosi sia stata rispettata al primo tentativo, presidente Zamparini …

"Siamo davvero vicini alla Serie A: avremo davvero centrato questo traguardo quando la matematica scioglierà ogni dubbio. Diciamo che ora siamo al 99 per cento".

Ventuno vittorie in campionato, nove conseguite in trasferta, miglior attacco, miglior difesa. I numeri del Palermo Iachini fanno paura. Si può dire che i rosa hanno iniziato a volare da quando alla guida vi è Giuseppe Iachini?

"Sì, proprio così. Sono felicissimo perché è la conferma che non sempre le disgrazie arrivano per nuocere. Se non avessi avuto la disgrazia della retrocessione, non so se Iachini sarebbe venuto da noi – ha ammesso Zamparini a Panorama –. Vede, Iachini l'ho inventato io come allenatore, quindici anni fa, quando è andato via da Venezia. Sono felicissimo di come sono andate le cose. Il nostro sarà un binomio che durerà parecchi anni".

Il lavoro del mister marchigiano è stato davvero sorprendente e determinante per la promozione del Palermo, così come fu altrettanto determinante quello svolto dieci anni fa da Guidolin. Si può azzardare un paragone tra i due?

"Sono due tecnici vincenti. Io penso che il traguardo con Iachini sia di fare diventare il Palermo una squadra con un grande carattere, come il Borussia Dortmund. Il grande temperamento sarà la nostra forza".

Leader di quel Palermo lì, che ottenne la promozione in virtù degli 83 punti ottenuti in campionato, era il centravanti Luca Toni. Adesso, nonostante la non più giovane età, all’Hellas Toni continua ad essere protagonista in A. Cosa ne pensa?

"Sono molto sorpreso e molto contento per lui. Mi ricordo quando Foschi me lo lasciò andare via alla Fiorentina. Mi disse: 'Toni è finito, non farà mai più tanti gol'. Parliamo di una decina di anni fa. E' bravissimo, non ci credevo nemmeno io riuscisse a ripetersi ad alti livelli anche quest'anno. Sa l'età ha sempre la sua importanza, ma lui pare non sentirla. Complimenti".

Parliamo di un passato più recente e andiamo a settembre: l’esonero di Gattuso che spianò la strada a Giuseppe Iachini. Qualche giorno fa Fabio Cannavaro, amico e compagno di Gattuso ai tempi del Mondiale vinto in Germania, ha dichiarato “Se il Palermo sta tornando in A è merito anche di Rino, che ha impostato bene il lavoro”. Condivide il parere di Cannavaro?

"Assolutamente, no. Di solito, chi parla senza conoscere può dire cose insensate. Gattuso ha fatto un buon lavoro, ma non ha lasciato alcuna traccia a Palermo, perché ha finito subito. Diventerà un bravissimo allenatore, ne sono certo, ma con lui ho sbagliato. La gavetta serve, serve sicuramente".

L’attuale capocannoniere della squadra di Iachini è l’uruguayano Abel Hernadez, attaccante che – nonostante manchi più di un mese all’apertura ufficiale del calciomercato estivo – è già accostato ad importanti club, tra cui Roma e Napoli. Hanno già avanzato offerte queste due squadre?

"Se Roma e Napoli hanno già presentato offerte per l’uruguayano? No, per il momento sono arrivate soltanto proposte giornalistiche. Il giocatore piace a diversi club, ma vedremo cosa fare nelle prossime settimane. Ora è infortunato, speriamo che giochi prima della fine del campionato".

Come detto, la Serie A è ad un tiro di schioppo. I rosa adesso vorranno rimanerci per tanti e tanti anni nella massima serie italiana, centrando magari qualche traguardo. In questo senso, sa già quali errori non dovrà più commettere?

"L'esperienza è sempre molto importante, si impara sempre dagli errori. Quello che non dovremo ripetere? La scelta dell'allenatore. Lo so, sono il presidente che ha dato il benservito al numero maggiore di tecnici, ma a volte ho avuto ragione. Quando retrocedi, tuttavia, hai sempre torto. Guidolin ha sostituito Baldini e siamo andati in Serie A. Insomma, qualche volta mi è andata anche bene".

Si partirà da Iachini in panchina. È convinto che possa fare al caso suo anche per la Serie A?

"Ripeto, con Iachini voglio cominciare un ciclo. Ci sentiamo tre-quattro volte la settimana, va tutto benissimo, facciamo un bel team con Perinetti e tutto lo staff".

Se la sente di promettere che nel prossimo campionato lascerò lavorare Iachini almeno per tutto il girone di andata?

"Iachini non va via. È una persona troppo seria e brava, per fortuna sottovalutata dal calcio italiano. Vedrete chi è. No, lui rimarrà sulla panchina. Guardi, piuttosto darò le dimissioni io".

Chiosa finale su Franco Ceravolo, ex capo degli osservatori della Juventus e attualmente al Guangzhou: come commenta le voci di mercato che lo vorrebbero vicino alla dirigenza rosanero?

"Probabilmente arriverà qualcun altro a dare una mano ai meno giovani. Anche a Perinetti, che comincia a essere anziano. Ho sentito che Ceravolo vuole tornare in Italia, ma non ho avuto contatti con lui. Non escludo che entri a far parte del nostro staff, ma prima devo confrontarmi con Perinetti, poi deciderò il da farsi".