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Parla Dybala: “Iachini essenziale. Non avrei mai potuto accettare l’Italia. Martino, sogno di giocare con Messi”

Ringrazia ma rifiuta la proposta. Paulo Dybala non giocherà con la Nazionale italiana di Antonio Conte. La corte dell’ex allenatore della Juventus non ha prodotto gli effetti sperati. Il talento di Laguna Larga ha deciso: aspetterà la...

Mediagol7

Ringrazia ma rifiuta la proposta. Paulo Dybala non giocherà con la Nazionale italiana di Antonio Conte. La corte dell'ex allenatore della Juventus non ha prodotto gli effetti sperati. Il talento di Laguna Larga ha deciso: aspetterà la chiamata della sua Argentina e di Tata Martino. Il commissario tecnico delle selezione albiceleste nelle ultime ore, inoltre, lo avrebbe inserito tra i giocatori tenuti sotto osservazione in vista delle prossime convocazioni. Di questo, del suo exploit – e di molto altro ancora – ha parlato la Joya in una lunga intervista rilasciata alle colonne di 'Olé'. "La concorrenza in Nazionale non manca di certo. Grazie a Dio, l'Argentina può contare su campioni di spessore: abbiamo Tevez, Higuain, Messi, Aguero, Icardi, Di Franco, per fare qualche nome. Dovrò sacrificarmi fino allo stremo per poter pensare di vestire un giorno la maglia della Nazionale Albiceleste. Comunque, mantengo serenità e tranquillità. Non mi dispero. Sono giovane, e se faccio le cose come si deve, otterrò i risultati desiderati".

Tata Martino e Leo Messi - "Per me è un sogno sapere che Martino mi stia tenendo in considerazione. Un giocatore come me lavora ogni giorno per questo motivo ed è quello che desidero fortemente da quando ho iniziato a dare calci a un pallone. Quando ho scoperto che aveva rilasciato queste dichiarazioni, sono tornato subito a casa per poterle leggere coi miei occhi, non ci credevo. Chi non sogna di duettare con Messi? Ma è un sogno che ho da tanto tempo, prima che sapessi che Martino mi tenesse in considerazione. A me piace guardare in alto e fissare traguardi prestigiosi e ambiziosi. Giocare con Messi, regalargli un assist o anche un banalissimo passaggio, renderebbe me l'uomo più felice della Terra. Sarebbe follia. Il gioco che vuole il Tata Martino è molto simile a quello del mio primo allenatore, Dario Franco. Entrambi i tecnici prediligono il gioco palla a terra. Mi sta bene, dato che anche qui al Palermo si gioca alla stessa maniera. So che devo continuare a fare bene nel club rosanero, la mia attuale squadra, affinché le possibilità di essere convocato da Martino possano diventare maggiori. Non posso di certo rilassarmi adesso".

Serie A, che sfide -"Quello italiano non so se è il campionato più difficile, ma è certo che ogni settimana ci si trova davanti ad avversarie pericolose e di alto livello. Qui il campionato è più uniforme ed equilibrato: l'ultima in classifica può dar filo da torcere alla prima. Non come in Inghilterra o in Spagna - ha dichiarato il numero 9 rosanero, da quanto tradotto dalla redazione di Mediagol.it - Quando ho saputo che avrei dovuto fronteggiare Vidic dell'Inter, Alex del Milan o Albiol del Napoli, non dico che mi sono messo a tremare, ma... (ride, ndr). La verità è che sono dei centrali molto forti e per me rappresentano un importante banco di prova. E' vero, io sono piccolino, ma anche molto rapido, quindi non devo preoccuparmi più di tanto".

Fiducia Iachini -"La fiducia ricevuta dal tecnico Beppe Iachini mi ha aiutato moltissimo. Da quando lui è qui, ha creduto in me, schierandomi sempre in campo, almeno quando io ero abile e arruolabile. Devo ammettere che Iachini mi ha fatto crescere non poco. Mi fa fare la prima punta, con possibilità di svariare su tutto il fronte offensivo. Mi sta inculcando i movimenti giusti da andare a fare in partita. Mi dà tante responsabilità sul piano offensivo, spesso e volentieri sono l'unico attaccante puro schierato nelle partite. Una responsabilità tale non può che fare accelerare il mio processo di crescita".

Uno sguardo al passato -"La Serie B mi ha fortificato e mi ha fatto superare dei momenti non proprio positivi (l'infortunio, ndr). Anche se devo ammettere che non poter militare in Serie A per una stagione mi ha fatto un po' male. Inoltre, giocavo con il peso dei 12 milioni, quelli pagati dal Palermo per il mio cartellino. La cosa mi ha limitato non poco".

Futuro in Inghilterra?"Giocare in Serie A per me è significato crescere ulteriormente e arricchire il mio bagaglio di esperienze. Devo dire 'grazie' al Palermo per questo. Ogni volta che si parla bene di me, arrossisco. Mi riempie di orgoglio. Arsenal? Non nego che andare ai Gunners per giocare in Premier League sarebbe fantastico. Tuttavia, mi rendo conto che la mia realtà è Palermo".

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