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Il 2018 del Palermo: un anno micidiale, ma siamo sopravvissuti. E ora proviamo a scrivere un futuro rosanero

PALERMO, ITALY - JUNE 13:  Antonino La Gumina of Palermo celebrates after scoring the equalizing goal during the serie B playoff match final between US Citta di Palermo and Frosinone Calcio at Stadio Renzo Barbera on June 13, 2018 in Palermo, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

"Ho sangue rosanero e non ho paura del futuro. Aspetto, e spero, di tornare a gioire. E male che vada, riprenderò a soffrire, con voi"

Redazione

Di Alessandro Amato

Se sei tifoso del Palermo sei geneticamente preparato alla sofferenza.

Il 2018 ci ha proposto una prova di resistenza micidiale. Siamo qui, però, io a scrivere e voi a leggere, dunque possiamo dire di essere sopravvissuti. L’anno è finito come era iniziato, con la squadra in testa alla classifica di Serie B. Ma tra partenza e arrivo c’è stata una sequenza di episodi e di storie micidiali.

Citro e La Penna, ognuno a modo suo, ci hanno avvelenato il sangue e tolto la promozione in modo ignobile, a Frosinone. E se qualcuno sperava nella giustizia sportiva, ha scoperto che vige la legge di Ponzio Pilato. Poi ci sono stati i problemi di casa nostra. Giganteschi: le Procure e Zamparini, l’istanza di fallimento, la richiesta di arresti domiciliari (dovrà pronunciarsi la Cassazione, ma il closing dovrebbe anestetizzare il pericolo), le intercettazioni che buttano un’ombra (da verificare) sulla decisione del Tribunale di respingere l’istanza di fallimento con il coinvolgimento di giudici, di periti e di Giammarva. C’è stata poi la giacca rosa di Ponte (presidente designato ma mai nominato), c’è stata la guerra fredda con Follieri, c’è stato Mr. James e, soprattutto, c’è stato Mr. Richardson che, con Facile e Treacy, s’è preso il Palermo.

Il popolo rosanero ha disertato lo stadio, ma ha seguito con il cuore sanguinante la sequenza di storie dolorose. E’ stato un anno orribile e tra le poche cose belle metto l’esplosione di Ninuzzo La Gumina da Partanna Mondello, che se n’è andato in Serie A dopo un girone di ritorno bellissimo. Siamo qui, ad attendere il futuro. Il cuore è affaticato, ma è anche pieno di speranza davanti al Palermobritish tutto da scoprire.

Intanto, ripartiamo dalla prima posizione, con un ottimo allenatore, con un bravo direttore sportivo, con un gruppo coeso e un 2019 da scrivere. Io affronto il nuovo anno con moderato ottimismo, perché la genetica mi dà una mano: ho pianto per la radiazione dell’86, ero a Battipaglia per i play out di C-1 nel ’98, sono pronto a tutto, sono vaccinato. Ho sangue rosanero e non ho paura del futuro. Aspetto, e spero, di tornare a gioire. E male che vada, riprenderò a soffrire, con voi. Abbiamo una sola certezza: sappiamo soffrire.

Buon anno e Forza Palermo.

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