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AG.BELOTTI-MEDIAGOL: “Già deciso il suo futuro, è un ragazzo con la testa sulle spalle. Ruolo? Può giocare dovunque, ha il gol nel sangue”

L'agente di Andrea Belotti, Sergio Lancini, è tornato a parlare del suo assistito e dell'exploit che sta vivendo a Palermo.

Mediagol77

Grazie al gol segnato sabato contro il Varese all’Ossola, il bomber del Palermo Andrea Belotti è salito a quota otto reti nella classifica dei cannonieri. Per parlare dell’ennesimo exploit del Gallo,  Mediagol.it ha intervistato in esclusiva il suo agente, Sergio Lancini.

Belotti ha dato dimostrazione di aver superato tutti i problemi fisici patiti ultimamente confermandosi decisivo. Il suo rientro è stato gestito con oculatezza.

"Ha dovuto aspettare, soffrire, vedeva i suoi compagni giocare, consapevole che sarebbe tornato quello di prima. Ha dovuto attendere tanto tempo: non era un infortunio da poco, però hanno fatto bene i medici e la società a gestire così il suo futuro perché ne andava della sua carriera".

Visto il parco attaccanti di Iachini, si aspettava che Andrea divenisse protagonista in tempi così rapidi?

"Ero convinto che se gli fosse stata concessa l'opportunità avrebbe dimostrato tutto il suo talento. Ha l'età giusta, tanta voglia e il gol nel sangue. Bisognava solo dargli la giusta possibilità. Noi abbiamo fatto tanti sacrifici perché volevamo solo il Palermo, la società giusta. Sapevamo che lì puntavano sul ragazzo e quindi siamo contenti della scelta e di come stanno andando le cose".

Lungimirante e tempestivo Giorgio Perinetti nel bruciare la concorrenza la scorsa estate?

"Diciamo che Perinetti ci vede lungo. Questa è una grande dote che ha. Pensate a Destro, Belotti e tanti altri giocatori. Loro ci hanno creduto più di tutti, mentre gli altri si informavano ma non facevano il passo decisivo. Il presidente Zamparini ha scelto di crederci e il giocatore è stato preso. L'hanno seguito a lungo, erano sicuri di non sbagliare e così è stato, anche se la strada è ancora lunga".

L’equilibrio mentale è importante almeno quanto il bagaglio tecnico.Ci racconta Belotti fuori dal campo? È un campione anche nella testa?

"È un ragazzo con la testa molto salda sulle spalle. Per esempio sabato ha festeggiato con pane e salame coi parenti a Bergamo. Sicuramente sa che deve ancora migliorare tanto, che deve seguire il suo allenatore e i consigli che gli vengono dati dai compagni più esperti".

Perinetti ha assicurato che Belotti vestirà la maglia rosanero anche la prossima stagione. Lei sottoscrive?

"Ce lo siamo detti 20 giorni fa con la dirigenza rosanero. Io ero venuto a Palermo per la partita col Brescia e la società mi ha riferito questo. Il ragazzo è rimasto non contento, ma di più. Gli è stato detto che farà parte del progetto della Serie A e questo lo ha spinto a dare ancora di più. Vuole davvero bene a queste persone e a questi colori".

L’Albinoleffe è d’accordo?

"Cosa farà l'Albinoleffe non mi riguarda, non meritano niente dopo quello che hanno fatto nei confronti di Andrea. Pensiamo solo al Palermo, a giugno il club rosa riscatterà la metà del cartellino, sicuramente tra un anno e mezzo dovranno ridiscutere qualcosa le due società, ma noi saremo totalmente dalla parte del Palermo".

Può spiegarci esattamente cosa è successo con il club lombardo?

"Non volevano fare uscire il giocatore e anche a livello economico abbiamo dovuto lasciare dei soldi perché non volevano accettare il trasferimento. Volevano negare la possibilità al ragazzo di giocare nel calcio vero, di migliorarsi. Abbiamo dovuto rinunciare a tanti, tanti soldi, che sono finiti all'Albinoleffe, rischiando tutto per tutto. Tra l'altro il ragazzo era stato anche scartato dai signori dell'Albinoleffe. Loro non pensano ai ragazzi, ma solo ai soldi, questo non è bello".

Quanto alla situazione contrattuale, state prospettando un prolungamento dell'attuale rapporto con il club rosa?

"Ci sono ancora tre anni di contratto col Palermo, ma ci è stato detto che lo si vuole sistemare e prolungare. Col Palermo non ci saranno mai problemi, perché sono persone capaci e corrette".

Torniamo alle doti del suo assistito. Per lei Belotti è una prima punta pura, un classico centravanti vecchia maniera?

"Se lui entra in campo può giocare in qualsiasi ruolo. Il gol lo trova quasi sempre prima o poi. Ha questa dote che è innata. Ha questa capacità, segna sempre lui: è una capacità che hanno i bomber nati".

Ma in cosa deve ancora crescere Andrea?

"In tutto, non è ancora definitivamente cresciuto. È vero che si cresce anche a 30 anni. La cosa però che mi piace è che lui si impegna al massimo per migliorare. Il vero Belotti lo si apprezza in allenamento. Tutti gli vogliono un gran bene dovunque va".

I paragoni illustri legati a Belotti si sprecano. Per lei a chi somiglia di più?

"Belotti lo paragono solo a Belotti. Tanti giocatori gli somigliano per il modo di giocare. Certo, più di tutti somiglia a Vieri. Il suo idolo è Shevchenko, anche se sono due giocatori un po' diversi per come si costruiscono un po' le azioni".

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